Altri eventi, Rieti sotterranea nel libro “Italia Segreta” di Mario Tozzi


Esiste un modo affascinante, incredibilmente vicino a noi, ma di cui non conosciamo i segreti: è il sottosuolo, un regno misterioso nel quale il nostro presente affonda le sue radici. Se Jules Verne ci ha condotto in un immaginario Viaggio al centro della terra, Mario Tozzi con il suo nuovo lavoro “Italia Segreta” ci accompagna in un incredibile ma realissimo viaggio negli inferi del Bel Paese, mostrandoci un’Italia millenaria che non conosciamo, fatta di catacombe, cunicoli, acquedotti, ed antiche città. In “Italia Segreta- Viaggio nel sotterraneo da Torino a Palermo,”edito da Rizzoli. Mario Tozzi geologo, ricercatore del Cnr e conduttore televisivo, dalle viscere del Vesuvio alle profondità occulte di Torino e Bologna fino ai cunicoli arabi per l’acqua di Palermo, ci racconta un’Italia insolita ed affascinante. Itinerari che i giovani del XVIII e XIX secolo, da Goethe a Dickens a Twain, percorsero durante i loro Grand Tours, imparando a conoscere e forse meglio e più di quanto non ne sanno molti di noi oggi, non solo le arti e la storia in superficie ma anche i segreti della natura d i fenomeni geologici. In questo interessante viaggio l’autore fa un salto anche a Rieti per passeggiare sotto il viadotto romano custodito sotto la centrale via Roma, dedicando un intero paragrafo a “La strada sotterranea dei Sabini”.

Tozzi inizia dal leggendario ratto delle Sabine, fatto per rimediare alla scarsa presenza femminile in quella che doveva diventare la Caput Mundi, affronta l’eliminazione del lago Velinus con il taglio delle Marmore e poi si dilunga sulla via Salaria, l’antica via del sale. Scrive l’autore: ”…..Camminiamo lungo l’antica via Salaria, a nessuno viene in mente di abbassare lo sguardo. Proprio sotto i nostri piedi, imponenti archi ed elementi di muratura, che conducono al ponte, giacciono nascosti, ma possono essere visitati e, anzi inseguiti al di sotto di alcune antiche dimore. Un grande fornice romano ed archi sono riconoscibili sotto casa Sciarra, ma è forse più utile seguire la via del Porto per arrivare a palazzo Rosati Colarieti dove si riconosce il viadotto romano o a palazzo Napoleoni dove la costruzione romana si perde al nostro sguardo….” “Siamo molto felici che Mario Tozzi, studioso serio ed appassionato, abbia parlato di Rieti Sotterranea nel suo libro - ha detto Rita Giovannelli, responsabile del progetto.

Da tempo stiamo facendo il possibile per far conoscere questa realtà archeologica e lui senza dubbio ci ha dato una mano. Non c’è dubbio che l’ “ Italia Segreta” sia il migliore strumento di promozione del viadotto romano di Rieti. Grazie Tozzi!”