Il primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire.
Una zona di transito vivace o solitaria, ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi.
Dura tutta la vita questa relazione densa e profumata fatta di rumori fluidi e familiari, di spazi imparati a memoria e, su ogni cosa, potenti come sovrane, regnano le parole.
La stanza delle parole, escono dalla bocca come dervisci rotanti, capaci di schivare, sfiorando dolcemente o conficcarsi come lame. Restano lì sospese per anni, quasi diventano un’eredità, aleggiano in ogni pertugio e sovente sono le memorie delle famiglie.
La cucina è l’area prescelta per affondare i denti e i sensi in preziosi nutrimenti, ma soprattutto è lo spazio dove si parla.
Parole. Parole. Un fiume in piena, ognuna diversa dall’altra, lunghe ed elastiche come alghe o rigide e appuntite, s’impossessano della bocca per urlare l’ incomprensione o la denuncia della solitudine, o parlare dell’amore.
Numerose come chicchi di riso, necessarie tutte per dire in mille modi la stessa cosa e troppo poche per riuscirci.
Marisa Ragazzo
E' un racconto teatrale.
Al linguaggio tecnico dei danzatori, pulito, estremamente virtuoso, si affianca una forza interpretativa, scenica e umana.
La gestualità urban dei DaCru lega il mood metropolitano a quello del teatro, creando una fusione estremamente contemporanea che facilmente raggiunge e conquista qualsiasi pubblico.
Affascina le nuove generazioni per il contesto culturale e artistico al quale esse sentono di appartenere e, nel contempo, giungono veloci anche ad un pubblico eterogeneo, di certo catturato anche dalla scelta musicale, eclettica e dotata di forte immediatezza comunicativa.
Video promo:
DACRU DANCE COMPANY in
theKITCHENtheory
Concept di Marisa Ragazzo
Coreografie di Marisa Ragazzo e Omid Ighanì