Sabato 25 Novembre 2023 al Teatro La Fenice di Arsoli, sarà in scena il monologo MEMORIE DI UN CIABATTINO di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo, in residenza al Teatro Il Rivellino, Spazio Fani, Supercinema – Tuscania e Finalista POLLINEfest 2022.
Antica Roma. Giulio, umile ciabattino, interpretato con profondità da Valerio Riondino, cresciuto come servo nella famiglia di Bruto ma istruito come un uomo libero, sogna di entrare nell’esercito e combattere accanto a Cesare e seguirlo in giro per il mondo.
“Memorie di un ciabattino” parla del legame inestirpabile che c’è tra un padre e un figlio, di quanto gli insegnamenti e l’amore di un genitore possano oltrepassare i limiti fisici dello spazio e del tempo.
di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo
con Valerio Riondino
produzione Anonima Teatri / Twain Centro Produzione Danza
in residenza Teatro Il Rivellino, Spazio Fani, Supercinema – Tuscania
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit, Comune di Tuscania
Finalista POLLINEfest 2022
Roma 49 a.C.
Cesare passa il Rubicone, deciso ad entrare a Roma con l’esercito. I senatori scappano dalla capitale, tra questi vi è Catone l’Uticense che si rifugia prima in Sicilia e poi in Numidia (attuale Africa Nord-Ovest). Assieme al politico stoico scappa con lui anche Donato, abile ciabattino e servo fidato di Catone, costretto a lasciare a Roma il figlio di 7 anni, Giulio.
Roma 44 a.C.
La capitale è in subbuglio. Bruto e Cassio stanno organizzando la congiura ai danni di Cesare, il quale ha appena rifiutato per la terza volta la corona offertagli dal generale Antonio.
Giulio è cresciuto come servo nella famiglia di Bruto (nipote adottivo di Catone), gli è stata data un’istruzione pari a quella degli uomini liberi e ora sogna di entrare nell’esercito e combattere accanto a Cesare, diventare il suo braccio destro e seguirlo in giro per il mondo. Ma Giulio non è portato per fare la guerra, è piccolo di statura, debole e la vista del sangue lo fa star male. Giulio passa quindi le sue giornate tra la scuola e il vecchio “laboratorio” del padre assieme al suo amico-cane Luppolo, in attesa che Bruto gli conceda la libertà.
È proprio dentro il vecchio “laboratorio” che passato e presente iniziano a chiamarsi, creando un filo che attraversa i campi di battaglia, gli intrecci politici, gli ideali degli uomini che guidavano la società dell’epoca, che lega le speranze di un padre e i sogni di un figlio.
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Teatro Comunale La Fenice di Arsoli Piazza dei Martiri Antifascisti 1 - Arsoli (RM)