Spettacoli, La stagione invernale del Teatro La Fenice di Arsoli



Ad Arsoli il teatro è energia pura!

L'8 ottobre alle ore 21.00 si apre la Stagione invernale 2022-23 del Teatro La Fenice di Arsoli con: LA PAURA MANGIA L'ANIMA: Epilogo di R.W Fassbinder, un esperimento scenico co-creativo della compagnia Laboratori Permanenti in collaborazione con il Theater Rotwelsch di Stoccarda, che vede al fianco degli attori Caterina Casini, Wael Habib e Mauro Silvestrini diretti da Alberto Fortuzzi, la partecipazione in forma di Coro di un gruppo di cittadini della Valle dell’Aniene che hanno preso parte al laboratorio dal 4 ottobre: Luisella Capponi, Anna Lisa Cerroni, Michela Cerroni, Giorgia Lattanzi,Marco Meloni, Mario Napoleone, Stefania Pietrosanti

La scelta di aprire la stagione con questo lavoro, ospitato recentemente dal Festival Internazionale di Teatro ANFASSE di Marrakech, nonché da numerosi centri di residenza italiani, (Officine Caos- Torino, Sansepolcro, Bucine) tra i quali PERIFERIE ARTISTICHE- Centro di Residenza del Lazio, di cui il Teatro La Fenice é parte, vuole sottolineare la natura partecipativa e co- creativa del Teatro di Arsoli e di Settimo Cielo che da sempre mettono in primo piano il legame tra artisti e territorio.

È proprio la CONDIVISIONE L’ENERGIA RINNOVABILE che alimenta questa nuova Stagione del Teatro La Fenice di Arsoli e il suo moto perpetuo.

Proseguono infatti le attività di coinvolgimento e interazione con il pubblico nell’ambito del progetto IN-CONTRI vincitore del Bando “Spettacoli dal vivo nei comuni della città metropolitana di Roma Capitale”con i laboratori co-partecipativi adatti ad adulti e bambini del 22 e 23 ottobre: due appuntamenti che trattano il tema della diversa abilità attraverso un incontro con l’attore Gabriele Di Bello, protagonista del film di Giuseppe Tornatore “Upside down” e della fiction Rai “Nesssuno è perfetto” e il work- shop-grafico espressivo che precede lo spettacolo DON CHISCIOTTE, SOGNI E MULINI A VENTO di Diesis Teatrango, per poi immergersi nella dimensione del teatro d’ombre con il laboratorio -spettacolo LA MIA GIUNGLA, a cura di Settimo Cielo.

Due gli spettacoli legati alla memoria proposti in collaborazione con ATCL Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio:

VUOTI D’AMORE di Nove Teatro (29 ottobre), dedicato all’amore nostalgico di due attori per la scena, e la nuova fatica del premio Ubu 2018 Andrea Cosentino che, con la sua inconfondibile cifra stilistica, tornerá ad Arsoli in RIMBAMBIMENTI (18 novembre) , “progetto performativo e musicale dalla fisica quantistica al morbo di Alzheimer e ritorno”.

E a proposito di ritorni, riprende finalmente anche la STAGIONE RAGAZZI con due matinée per le scuole del territorio: lo spettacolo finalista del premio InBox Verde 2022 LA BIANCA,LA BLU E LA ROSSA (10 novembre) dell’irresistibile clown Alice Bossi che indaga il rapporto con il diverso, e lo spettacolo musicale illustrato da Matteo Spirito L'ACCENTO SULLA A (2 dicembre) di Matutateatro ispirato alle filastrocche di Gianni Rodari.

Il filone musicale della stagione prosegue poi con ESPERANTO Voci e canti del Mediterraneo di Errare Persona, un viaggio a partire dal racconto di Ulisse e dello storico Greco Erodoto che racconta di popoli, di amori e viaggi verso i confini del Mondo “perché questo nostro mare unisse e non dividesse”

Non mancano infine le proposte a tematica sociale: ALLE MIE FIGLIE. Avere come mamma Bocca di Rosa della compagnia Palinoide (5 novembre); SVELARSI Open Lab della performer Silvia Gallerano (Stage Award all’Edinburgh Festival Fringe) e prodotto da PAV nell’ambito del prestigioso Fabulamundi Playwriting Europe; API E LIEVITO di Seven Cults programmato in occasione alla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne (25 novembre), per poi concludere la prima parte invernale di cartellone con una riflessione sul mondo del lavoro contemporaneo attraverso l’ironico monologo -inchiesta di Debora Mattiello ITALIAN JOBS (17 dicembre)

La programmazione si arricchirà come sempre della presenza degli artisti ospitati in residenza con PERIFERIE ARTISTICHE Centro di Residenza del Lazio e dei percorsi di visione dedicati ai quali il pubblico ha libero accesso (prove aperte, laboratori, incontri con gli artisti, ecc…) così come delle attività della Scuola di Teatro per adulti (SpettATTori ) e per bambini (Piccoli SpettATTori), dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro e dei Tirocini Curriculari degli studenti dell’Università La Sapienza.

L’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI ARSOLI E SETTIMO CIELO

PRESENTANO

LA STAGIONE INVERNALE 2022-2023 del

TEATRO COMUNALE LA FENICE DI ARSOLI

AD ARSOLI IL TEATRO É ENERGIA PURA

PROGRAMMAZIONE INVERNALE 2022-23 TEATRO LA FENICE DI ARSOLI

SABATO 8 OTTOBRE 2022 ORE 21.00

LA PAURA MANGIA L'ANIMA

di Rainer Werner Fassbinder Traduzione e regia Alberto Fortuzzi Drammaturgia Winni Victor

Con Caterina Casini, Wael Habib e gli allievi del laboratorio: Luisella Capponi, Marco Meloni, Anna Lisa Cerroni, Michela Cerroni, Stefania Pietrosanti, Alessandra Valentini, Benedetta Finotti, Maria Rita Valentini, Giorgia Lattanzi, Mario Napoleoni

Assistente alla regia Mauro Silvestrini

Coproduzione Laboratori Permanenti e Theater Rotwelsch

Iniziativa nell’ambito del progetto PERIFERIERIE ARTISTICHE- Centro di Residenza del Lazio

Progetto sperimentale di messa in scena aperta al pubblico, vede accanto al regista e ai due attori principali, 8 allievi, comporre il coro, che, come nella tragedia greca, rappresenta in

questo spettacolo la pressione sociale e il giudizio morale che la società emette di continuo su individui che non si comportano conformemente alle regole prestabilite. Fassbinder scrive “La paura mangia l'anima” subito dopo l'attentato alla rappresentanza israeliana da parte del gruppo terrorista palestinese Settembre nero durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972. Il valore dell'intuizione del regista tedesco non risiede solo nell’aver smascherato l’ipocrisia tedesca di quel tempo, ma nell’aver saputo raccontare come sia nato quello che possiamo oggi definire post-razzismo. Il post-razzismo, non solo tedesco ma europeo, fenomeno sociale purtroppo ancora attuale, trova le proprie ragioni in luoghi sociali ben definiti, semplici bar o – come ci mostra Fassbinder – su una rampa di scale dove un gruppo di donne delle pulizie, nei pochi minuti di pausa loro concessi, accusa tramite stereotipi e luoghi comuni ciò che considerano diverso, elevandolo a causa – ed effetto – della loro condizione precaria. Ma nel tempo del coronavirus un altro tema di eccezionale attualità fa capolino tra le righe del testo, ed è il tema della distanza – distanziamento sociale, si direbbe oggi. Ali ed Emmi, lui extracomunitario, lei donna non più giovane e comunque molto più anziana di lui, sono due persone che, secondo una legge sociale non scritta ma “sacrosanta”, dovrebbero tenersi a distanza. Invece i due si incontrano, si cercano, si amano, si sposano addirittura, annullando – contro tutti i tabù - la distanza che la società vorrebbe imporre loro

22 OTTOBRE ORE 18.00

È SOLO UN PUNTO DI VISTA

Incontro con l’attore Gabriele Di Bello e proiezione trailer dei lavori da lui interpretati

Progetto IN-CONTRI vincitore del Bando della Regione Lazio “Spettacoli dal vivo nei comuni della città

metropolitana di Roma Capitale”

Con il sostegno del Ministero della Cultura e della Città Metropolitana di Roma

22 OTTOBRE ORE 14.30-17.30 - 23 OTTOBRE ORE 10.00 Laboratorio integrato di racconto e teatro d’ombre “La mia giungla”

23 OTTOBRE ORE 12.00 LA MIA GIUNGLA Restituzione del laboratorio

Restituzione del laboratorio integrato di racconto e teatro d’ombre “La mia giungla a cura di Gloria Sapio e Maurizio Repetto con i partecipanti

musiche Andrea Cauduro disegno luci Luca Pastore Produzione Settimo Cielo

Progetto IN-CONTRI vincitore del Bando della Regione Lazio “Spettacoli dal vivo nei comuni della città

metropolitana di Roma Capitale”

Con il sostegno del Ministero della Cultura e della Città Metropolitana di Roma

“Il libro della Giungla“ è stata una lettura fantastica e al tempo stesso educativa per generazioni e generazioni di giovani e bambini. È un romanzo dove un ragazzo, il cucciolo

d’uomo, accolto, nonostante la sua diversità, dall’intera gerarchia degli animali, cresce e diventa grande imparando la dura legge della sopravvivenza grazie al loro insegnamento, alla loro intelligenza, lealtà e a volte, alla loro feroce giustizia. E se la società degli animali assomiglia per tanti versi a quella degli uomini, è innegabile che il fascino che tuttora esercita il romanzo sui suoi lettori è quello del sogno, oggi si direbbe ecologista, di vivere in un mondo incontaminato, un mondo non da dominare ma da conoscere, da rispettare e proteggere, perché antico e al

tempo stesso fragile. Mettendoci alle spalle per un momento le immagini, forse un po’ troppo edulcorate, del film che Disney ricavò dal romanzo originale, proviamo a capire oggi, in un’epoca di deforestazioni e di sofferenza del pianeta, come immaginano la giungla i nostri ragazzi. C’è ancora spazio nelle loro menti per quel mondo selvaggio e impenetrabile, pieno di segreti e di eccitanti avventure? E senza nulla togliere al mito del fanciullo-lupo, sarà possibile ricreare un immaginario e colorarlo di nuovi pensieri, di nuove idee, di nuove scoperte.

23 OTTOBRE

• ORE 15.30 work-shop grafico espressivo a cura di Diesis Teatrango

• ORE 18.00 DON CHISCIOTTE, SOGNI E MULINI A VENTO

liberamente tratto da M. De Cervantes

con: Piero Cherici, Filippo Mugnai, Andrea Roselletti e le incursioni di: Daniele Gonnelli, Alessandro Grassi attori del Laboratorio del Teatro La Fenice di Arsoli scrittura drammaturgica: Piero Cherici

scrittura scenica: Piero Cherici, Filippo Mugnai

Progetto IN-CONTRI vincitore del Bando “Spettacoli dal vivo nei comuni della città metropolitana di

Roma Capitale”

Con il sostegno del Ministero della Cultura e della Città Metropolitana di Roma

I libri, i racconti e le storie hanno “tarlato” la mente di Don Chisciotte. La drammaturgia e le scene sono un omaggio all'immaginazione e un plauso alla poesia. Un viaggio onirico e fisico nei luoghi abitati da giganti e principesse, tra spasimanti e cultori dell’ amore puro e “vili e codarde creature”. Abbiamo fatto incontrare l'autore e i suoi personaggi; la realtà si forma e si trasforma con pochi oggetti che rendono il teatro il luogo delle avventure: raccontano ciò che non si vede e raccontandolo lo creano. Nella rilettura del classico senza tempo di Miguel de Cervantes, lo struggente e squinternato Cavaliere Don Quixote (Chisciotte) della Mancha si farà assistere dal fido e dissacrante Sancho Panza nelle mirabolanti avventure raccontate da uno scrittore obbligato a tenere a freno i due personaggi nei loro momenti di delusione, ira, disillusione, foga…ma sono due o quattro i personaggi? Quegli altri due irrompono chi sono? I personaggi o le loro proiezioni, i loro sogni, gli amori, le visioni? E se tutto questo non fosse vero? E se invece lo fosse? Nel mondo immaginifico di Don Quixote, ogni presenza è una storia che vale la pena di vivere fino in fondo, perché un cavaliere senza paura affronta tutto con ardore e coraggio pur di arrivare al Toboso, da Dulcinea, la bella principessa.

Nello spettacolo si sperimentano e rendono visibili modalità di pedagogia teatrale e ricerca artistica con attori disabili: un dialogo in evoluzione ed interattivo, su una scena pubblica e dentro una interazione sociale ed artistica che da oltre vent'anni caratterizza la ricerca poetica ed estetica di Diesis Teatrango. Nella partitura scenica gli attori si “confronteranno” con una dimensione ogni volta differente che nasce sulla scena e ricrea sul momento una partitura originale, una storia e una qualità poetica che accadono oltre gli elementi conosciuti.

SABATO 29 OTTOBRE ORE 21.00

VUOTI D’AMORE

di e con Elisa Lolli e Gabriele Tesauri assistente alla regia Cinzia Pietribiasi musiche di Saverio Vita

costumi Francesca Tagliavini luci e fonica Cristiano Boldrin fotografie Manuela Pellegrini produzione NoveTeatro

TRAILER: https://youtu.be/bhXqNTMmfts

In collaborazione con ATCL -Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio

Una commedia che non lascia scampo ai sentimenti. Un tuffo nei ricordi di due persone. Un viaggio all’interno di una passione comune: quella per il teatro. Perché essere attori non è solo un lavoro, è vita. Con i suoi momenti divertenti e quelli di sconforto, le gioie e le fatiche.

“Mettere in scena” un flusso di coscienza. Allestire un mezzo secolo di vita sopra ad un palco spogliato di ogni orpello.

Un uomo e una donna provano. Su di un palco di solito si prova prima di dare inizio ad uno spettacolo. Questa sera si prova un dialogo d’amore. Un amore che non c’è. Perché l’amore, quello della Bibbia e di Hollywood, non c’è. Si cercherà di dargli forma e corpo in tutti i modi. Frugando nella scatola nera dei ricordi, cercando di ridare colore ai sogni dell’infanzia, ripetendo in modo quasi meccanico i copioni di altre storie, di altri presunti amori. E ci si accorgerà che nel tragicomico gioco delle parti non si è stati che specchi l’uno per l’altra, sempre. Alla ricerca continua di conferme, di gratificazioni. Alla ricerca di un “noi” che potesse aiutarci a vivere, o anche solo a sopravvivere.

Un “noi” che fosse un antidoto alla solitudine che ci attanaglia. Un “noi” che potesse aiutarci se non a superare, almeno a condividere il nostro non-senso individuale, che potesse permetterci di coniugare al tempo futuro la nostra esistenza.

SABATO 5 NOVEMBRE ORE 21.00

ALLE MIE FIGLIE. Avere come mamma Bocca di Rosa

con Valentina Celentano, Eleonora Cicconi, Elisa Armellino

drammaturgia Verdiana Vono progetto e regia Stefania Tagliaferri progetto grafico Valentina Nota locandina Isabelle Pasquettaz

foto Marta Lavit

Produzione Palinoide

Progetto realizzato dalla compagnia teatrale Palinodie con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” 2019.

Primo studio presentato presso Fantasio Festival Internazionale di Regia Teatrale (Trento).

TRAILER: https://vimeo.com/allemiefiglie

Tre ragazze sono sul ciglio di una strada deserta. È notte. Non c’è campo. La macchina non riparte. Sono sorelle. Sono le figlie di Bocca di Rosa.

Cosa fai quando non ti senti al sicuro? Una notte così…

Con lo spettacolo “Alle mie figlie. Avere come mamma Bocca di Rosa” vogliamo prendere in mano l’eredità che abbiamo ricevuto dalle nostre

madri e dai nostri padri, dalle generazioni precedenti alla nostra, per interrogarci sul futuro che immaginiamo per noi e per le nostre sorelle. Vogliamo raccontare una nostra versione della storia. Parziale, personale, forse sbagliata, in ogni caso nostra.

Non ci è dato conoscere il punto di vista di Bocca di Rosa su tutti quegli uomini, su tutte quelle donne che di lei hanno parlato, sparlato, osannato, approfittato, deriso, cantato. Così abbiamo scelto di raccontare il nostro, immaginando di essere le sue figlie.

Nella notte che dura lo spettacolo, le protagoniste sono bloccate. Nessuna via di fuga all’orizzonte, individuare delle prospettive luminose non sembra possibile. Ma è proprio in questo buio che cercano le chiavi per riappropriarsi di uno sguardo che sappia andare più lontano del presente e che non si perda nella malinconia del passato.

Si parla di sesso, di sonno, di musica, di politica, di rivendicazioni, di pacificazioni. Si balla e ci si nasconde. Si ha paura. Quanto può durare una notte?

DOMENICA 6 NOVEMBRE ORE 21.00

SVELARSI

Open Lab di Silvia Gallerano

Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe

“Svelarsi Open Lab” di Silvia Gallerano è un percorso che pone le basi del suo delinearsi

nell’incontro con sole donne e chi si sente tale.

Un progetto trasversale, di scrittura scenica condivisa, che associa a un dispositivo di creazione, lo spettacolo, pratiche di partecipazione attiva

Si tratta di una chiamata. Risponde chi la sente. Non è per tutti. È per chi ha voglia di incontrarci. Non ci mostriamo come animali di uno zoo. Accogliamo chi è interessata a rispecchiarsi.

Ci si sente slacciati, spesso squilibrati nel vuoto, in questo tempo presente che, coi propri canoni pervasivi, invade i vissuti di ciascuno condizionandone spesso le direzioni. La precarietà e la vulnerabilità esposta dei corpi delle donne, in particolare, impone una costante ricerca di alleanze, per superare schematismi culturali invalidanti e che trovano nel palcoscenico lo spazio adeguato della crisi, dell’interrogazione sistematica, della verifica di sé e dell’Altro.

Un dispositivo continuamente in movimento, che si nutre di un dentro e di un fuori: un gruppo stabile di attrici si lascia continuamente invadere da persone nuove, altre donne, che si inseriscono nelle scene già esistenti, le arricchiscono, portano altri materiali, entrano, escono. Come se il bacino fosse molto più grande dell’isola che poi emerge e si mostra. In un progressivo “svelamento” di sé, nel corso di un pomeriggio una sequenza di materiali già esistenti nella struttura di partenza si integra a scene portate, scritte, nate dal dialogo con le nuove arrivate. Si parte da esperienze diverse che hanno una nota comune di invalidazione, di invisibilità, in cui è possibile riconoscere la propria storia in quella delle altre. Ne si vedono i contorni tragicomici, si impara a riderci sù e a rispondere, con una potenza mai sopita, a quella cultura patriarcale che ancora ci circonda e che insegna, sin da piccole, a limitare i desideri di potenza e a mettersi in disparte. È la condivisione di questi momenti di “svelamento” che crea come un cortocircuito, un atto di liberazione profonda, possibile solo attraverso l’ascolto e l’empatia che la nudità interiore, assieme a quella dei corpi, genera. La partecipazione alla giornata è aperta alle sole donne e a chi si sente tale, per permettere al luogo di essere percepito innanzi tutto come luogo “sicuro”, per costruire un’intimità che permetta realmente di svelarsi.

GIOVEDì 10 NOVEMBRE ORE 10.00

LA BIANCA, LA BLU E LA ROSSA

Spettacolo finalista premio nazionale InBox Verde

di e con Alice Bossi

regia Monica Mattioli

disegno sonoro Claudio Giussani

luci Alessandro Palumbi costumi Barbara Livecchi scene Luca Fontana Produzione Teatro Evento

tipologia: teatro d'attore, clown età consigliata: dai 5 ai 10 anni

E se un giorno arrivasse nella vostra città qualcuno proveniente da un altro paese?

E se questo qualcuno fosse molto diverso da voi e venisse ad abitare proprio nell’appartamento vicino al vostro? Questa è la storia di una città dove tutto è blu. Blu, un monocolore che non è solo esteriore ma che si estende anche all’animo. Qui abita la Blu che, come tutti gli abitanti, vive secondo regole precise, in silenzio, in modo schematico e totalmente pianificato. Ogni giorno è uguale a quello prima e uguale a quello dopo. Ognuno vive per sé. Una mattina apparentemente uguale a tutte le altre mattine arriva in città la Rossa che giocando e divertendosi sconvolge totalmente l’ordine della città. Nessuno aveva mai visto quel colore e soprattutto nessuno dei blu aveva mai avuto il tempo di giocare né di divertirsi. La città entra nel panico e le forze dell’ordine cercano di isolare e imprigionare la Rossa. Per fortuna non c’è nessuna legge che impedisca ad un abitante di essere rosso, sia esteriormente che interiormente. La presenza della Rossa si rivelerà un tesoro per la Blu che scoprirà la forza della libera espressione, della creatività, della capacità di uscire dagli schemi, il coraggio di sperimentare. Un’attrice attraverso il linguaggio del corpo, del mimo e del clown interpreta tre clownesse, molto diverse tra loro, che agiscono su un tappeto sonoro di parole, musica, suoni e rumori quotidiani. La Bianca è la clownessa neutra che ha il compito di colorarsi e trasformarsi dando corpo alle due protagoniste della storia: la Blu e la Rossa. Due personaggi opposti nei ritmi, nello stile e nell’approccio alla vita. Dalla scatola esce letteralmente tutta la storia. Una scatola che apparentemente è normale ma che, con le tre clownesse, diventa magica.

Con questo spettacolo vogliamo parlare dell’incontro con qualcuno che è diverso da noi. Forse guardando bene, questo qualcuno non è così diverso. Forse di diverso ha solo il colore della pelle o lo stile di vita. Forse da questo qualcuno possiamo anche imparare qualcosa e rompere i nostri schemi fissi che ripetiamo senza neanche più sapere perché. Il diverso ci fa paura perché rappresenta qualcosa o qualcuno che non conosciamo. Solo attraverso l’incontro possiamo abbracciare nuove scoperte, arricchirci, arricchire e crescere insieme.

VENERDì 18 NOVEMBRE ORE 21.00

RIMBAMBIMENTI

Un Ted talk senescente in salsa Punk

di e con Andrea Cosentino

drammaturgia sonora e musica dal vivo Lorenzo Lemme

progetto scenico Paola Villani realizzazione marionetta A e B luci Raffaella Vitiello

costumi Anna Coluccia

aiuto regia Alessandra De Luca

collaborazione artistica Michela Aiello, Rita Frongia, Giulio Sonno

produzione Cranpi

con il contributo di MiC – Ministero della Cultura con il sostegno di Fortezza Est

TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=_3AShCLdq0A

In collaborazione con ATCL - Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio

Dalla fisica quantistica al morbo di Alzheimer e ritorno. Un progetto performativo e musicale, fatto di composizioni e improvvisazioni, azioni e digressioni surreali ed estemporanee, giocando con i paradossi della fisica posteinsteiniana e le defaillance della memoria. Rimbambirsi: vecchiaia e infanzia che si ricongiungono, tra perdita del passato e ignoranza del futuro. Questa metafora si concretizza poeticamente sulla scena con l'irruzione di una marionetta a grandezza umana, manipolata, che ha le fattezze del performer invecchiato e rugoso, ovvero l'incontro con il proprio doppio anziano come illuminazione poetica sulla reversibilità del tempo. Una performance che parte come una conferenza sul tempo da parte di un fisico affetto da demenza senile e si trasforma man mano in un concerto spettacolo che, tentando di allinearsi alle concezioni di tempo e materia indicate dalla scienza contemporanea, smonta inevitabilmente l’ordine stabilito, il funzionamento del racconto, la possibilità di un prima e un dopo, le logiche causali, producendo anche in chi guarda una sorta di temporaneo rimbambimento che è la porta di accesso a questo viaggio filosofico-musical-sentimentale. Tra spiegazioni scientifiche e discorsi a vanvera, il performer dimentica progressivamente la sua parte, cerca di ricostruirla attraverso appunti e oggetti sulla scena dei quali fatica a ricordare l'utilità, si barcamena a costruire una funzione plausibile alla propria presenza, fino a perdere ogni cognizione di cosa sia lì a fare e chi siano quelle persone che l'osservano, in un processo inarrestabile verso la dissoluzione e l'entropia.

VENERDì 25 NOVEMBRE ORE 21.00

API E LIEVITO

Di Valeria Patera

Con Ana Kush

Musiche Eugenio Tassitano Regia Maddalena Emanuela Rizzi Produzione Seven Cults

Irma è una donna senza età, sexy ed infantile candida e simpatica che con la leggerezza dell’innocenza o della follia racconta gli abusi che ha subito. La sua memoria si sposta continuamente ed il corpo si interrompe nello spazio. Con un testo poetico, immaginifico, in cui la dissociazione sembra la realtà, parleremo di abuso, abitudine, bisogno d’amore. Legittimazione indotta dal primo trauma a ripetersi nel tempo a diventare destino della vittima stessa, a marcarle la vita. L’esperienza della dissociazione nel momento dell’abuso diventa necessaria per sopravvivere e allora ecco come “inizia a girare la testa …il dolore come… Api nella testa ”

VENERDì 2 DICEMBRE ORE 10.00

L’ACCENTO SULLA A

Dedicato a Gianni Rodari

scritto, diretto e interpretato da Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia Borretti

Illustrazioni di Matteo Spirito Età consigliata: dai 6 ai 10 anni Produzione Matutateatro

TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=oVGiKrKll_A

Favole, novelle e filastrocche di Gianni Rodari raccontate, musicate, illustrate e cantate. Un’orchestrina suona Rodari: la migliore produzione del maestro di Omegna arriva a teatro in forma di piccolo concerto. Sulla scena si compone un vero e proprio set musicale (chitarra, ukulele, percussioni, diamonica, flauti, ecc.) da cui prendono vita le storie di

Giovannino Perdigiorno, quelle di Cipollini, le Filastrocche in cielo e in terra, le Novelle scritte a macchina e le Favole al telefono. Uno spettacolo, arricchito dalle illustrazioni realizzate da Matteo Spirito, che bene si adatta al clima di festa: spumeggiante, leggero, divertente, appassiona i bambini (e anche gli adulti) facendoli volare sulle note di un’ironia leggera, sui nonsense e i giochi di parole di uno dei più grandi pedagogisti del Novecento.

Un regalo per tutti.

SABATO 3 DICEMBRE ORE 21.00

ESPERANTO Voci e canti del Mediterraneo

Drammaturgia e regia Damiana Leone

con Damiana Leone (Voce) Marco Acquarelli (Chitarra)

Alessandro Stradaioli (Contrabbasso)

Produzione Errare Persona

Un viaggio nel Mediteranno a partire dal racconto di Ulisse e dal viaggio dello storico Greco Erodoto, fino a ripercorrere tutto il nostro mare attraverso le sue leggende, i suoi canti e le sue tradizioni. Esperanto racconta di popoli, di amori e viaggi verso i confini del Mondo perché questo nostro mare unisse e non dividesse. Ai canti della tradizione etnica italiana, spagnola,

sefardita, portoghese, greca, rom, ebraica e araba, si alternano i racconti di popoli e luoghi reali e immaginari, in una sorta di esperanto che riassume la storia del Mediterraneo. Damiana Leone, cantante-attrice, autrice e regista, si occupa da anni di ricerca musicale, insieme al chitarrista Franco Pietropaoli e al contrabbassista Alessandro Stradaioli.

SABATO 17 DICEMBRE ORE 10.00

ITALIAN JOBS . La classe operaia se ne va dal paradiso

di e con Debora Mattiello

produzione Laboratori Permanenti

Iniziativa nell’ambito del progetto PERIFERIERIE ARTISTICHE- Centro di Residenza della Regione Lazio

Dal "mondo" al "mercato" del lavoro. Dal collettivo all’individuale, dall’indeterminato allo sporadico, dall’orgoglio alla vergogna. È dall’ascolto delle storie di lavoratrici e lavoratori che nasce questo viaggio attorno alle nuove forme professionali, indefinite quanto efficienti, fragili quanto produttive. Le storie raccolte saliranno sul palco con noi. Un’attrice dà voce a un coro di ‘figurine’, ritagliate dal catalogo del mercato lavorativo, e ci racconta un popolo di silhouettes che esprimono destini precari e coraggiosi, che si dannano e si con-dannano ad

un’esistenza da equilibristi. Anime in pena che corrono, corrono e ancora corrono, inseguite dall’inesorabile algoritmo. E, mentre corrono, si motivano con note di altri tempi: ‘Chi non lavora, non fa l’amore’! Di lavoro, si campa. Di lavoro, si muore.Il lavoro non è più un diritto, non è un dovere, allora cos’è? Eppure, se io lavoro, io esisto.Il lavoro è identità. Uno spettacolo che muove i suoi primi passi dall’ascolto, partendo da un’inchiesta sul territorio della Toscana attorno alle nuove forme professionali imposte dal mercato contemporaneo, precarie quanto efficienti, fragili quanto produttive. Un racconto attraverso le voci di lavoratrici e lavoratori, che hanno donato le loro storie con interviste e incontri collettivi. Uno spettacolo, arricchito dalle illustrazioni realizzate da Matteo Spirito, che bene si adatta al clima di festa: spumeggiante, leggero, divertente, appassiona i bambini (e anche gli adulti) facendoli volare sulle note di un’ironia leggera, sui nonsense e i giochi di parole di uno dei più grandi pedagogisti del Novecento. Un regalo per tutti.

Associazione Settimo Cielo Via A. Vespucci 41 Roma P.Iva/ C.F. 05267231008

Settimo Cielo è un organismo multidisciplinare che dal 2006 opera nell’ambito dello Spettacolo Dal Vivo occupandosi di produzione, programmazione, formazione e scouting attraverso progetti realizzati in collaborazione di enti quali Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale, l'Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio (A.T.C.L.) e dei Comuni della Valle dell’Aniene, del Medaniene e del Giovenzano.

Dal 2014 ha in gestione esclusiva il Teatro Comunale La Fenice di Arsoli (RM), di cui organizza le stagioni e le attività per il pubblico. Dal 2015 Settimo Cielo e Il Teatro La Fenice sono Residenza Artistica della Regione Lazio con il sostegno di MIBAC e Regione Lazio. (Art. 45). Dal 2018 l’associazione diviene organismo associato di Periferie Artistiche - Centro di Residenza della Regione Lazio (Art. 43) con Cie Twain, Ondadurtoteatro e Vera Stasi

LE ATTIVITÀ DI SETTIMO CIELO E DEL TEATRO COMUNALE LA FENICE DI ARSOLI

o Stagione teatrale Teatro La Fenice di Arsoli

o PERIFERIE ARTISTICHE Centro di Residenza della Regione Lazio

o Produzione di spettacoli di teatro e teatro ragazzi

o Tourneè nazionali

o Corsi di teatro per adulti e ragazzi (SpettAttori e Piccoli SpettAttori)

o Incontri con gli artisti della stagione e in residenza

o Osservatorio aperto a tutti per spettacoli e progetti in residenza

o Ricerca sull’utilizzo delle nuove tecnologie nello spettacolo dal vivo

o Public Engagement e Audience Development (Rete Ar.Te, DP in tour)

o Azioni di scouting e promozione di reti nazionali (Powered by ref, Bando Cura, Inbox verde, Bando Presente Futuro- Teatro Libero Palermo, Bando Portraits on stage, Premio Giovani Realtà del Teatro, Rete Ar.Te, Attraversamenti Digitali, BUGs Habitat multidisciplinari per il teatro delle nuove generazioni)

o Formazione: laboratori di teatro per scuole primarie, Progetti PCTO Alternanza scuola lavoro, Tirocini curriculari per studenti

dell’Università degli studi di Roma La Sapienza

o Creazione e promozioni di eventi culturali di valorizzazione del territorio (Festival Portraits on stage 22-24, Bando“Spettacoli dal vivo nei comuni della città metropolitana di Roma Capitale”

o Podcasting (più di 16.000 ascolti mensili)

o Consulenze di team building e public speaking per liberi professionistil, scuole e aziende

I LABORATORI DEL TEATRO LA FENICE:

SpettATTori

Laboratorio di arti sceniche per non professionisti a cura di Gloria Sapio e Maurizio Repetto

Recitazione, voce, movimento scenico, workshop, visione degli spettacoli, incontri con gli artisti, percorso di didattica della visione e molto altro

OGNI MARTEDÌ dalle 18.00 alle 20.00

PER INFO E ISCRIZIONI: 333 2014272 / 331 8254599

Piccoli SpettATTori

Laboratori di arti sceniche per bambini e ragazzi fino ai 16 anni a cura di Giacomo Sette

Teatro, gioco, scrittura creativa, comicita e… Supereoi!

OGNI VENERDÌ

- Corso per bambini fino ai 12 anni: 16.00-17.20

- Corso per ragazzi fino ai 16 anni: 18.00-19.30 PER INFO E ISCRIZIONI: 348 9737784