Spettacoli, L'uomo più crudele



Per il Festival Internazionale Quartieri dell’Arte XXIII edizione

"L'uomo più crudele" è la vicenda di Voico Dobrita, un boiardo della Valacchia che ha 173 anni nel 1610, anno in cui incontra il giudice che sta investigando sulla sanguinaria contessa Erzsebet Bathory, una discendente di Vlad Tepes Dracul (il Dracula storico), di cui Voico è stato consigliere e segretario particolare. Ancora una volta Voico deve confrontarsi con i non facili ricordi della sua vita con l'attraente "amico", boss e manipolatore Vlad Dracul (che appare in scena in una serie di flashback). In cerca della lievità, Voico attraversa i secoli, incontra personaggi che sono immortali quanto lo è lui e finisce a parlare da amico in casa di Virginia Woolf, la nota scrittrice vittoriana che milita per i diritti delle donne e pensa che la storia sia un racconto raccontato da vincitori idioti. Alternando elementi di ricostruzione storica e sfide disturbanti e cool fun al pubblico, questo testo utopico si interroga sulle manipolazioni e le colonizzazioni che i nostri corpi infliggono e subiscono, alla ricerca di una bildung e di una giustizia.

(Durata 1h e 15’)

Gian Maria Cervo (Italia) è uno dei drammaturghi italiani più attivi e rappresentati a livello globale. Notato quindici anni fa per il suo stile personale al Festival Sitges Teatre Internacional in Spagna dal collega tedesco Roland Schimmelpfennig, è stato poi nominato da Andreas Beck autore in residenza della Deutsches Schauspielhaus in Hamburg, per la stagione 2001-2002. I suoi testi sono stati rappresentati in alcuni dei maggiori Teatri e Festival d'Europa, in vari prestigiosi teatri russi e sono stati messi in scena da noti registi inglesi e americani. Nel 2013 Cervo è stato il primo autore italiano dopo Goldoni, Pirandello e Dario Fo ad essere messo in scena dalla Shanghai Theatre Academy, la più prestigiosa istituzione teatrale in Cina. Tra le sue opere "Call Me God" scritta a 8 mani con Marius von Mayenburg, Albert Ostermaier e Rafael Spregelburd (Teatro Argentina di Roma, Residenz Theater di Monaco di Baviera, Deutsches Theater di Berlino, Museumsquartier Vienna, Meyerhold Center di Mosca), “L’uomo più crudele” (Piccolo Teatro di Milano, Burgtheater di Vienna, Teatro Eliseo di Roma, poi trasposta in graphic novel dal cartoonist Enrico D’Elia e ripresa quest’anno dal Teatro Reale di Zetski Dom del Montenegro), “Tra il naso e il cielo” da Pirandello (Teatro del Dramma di Tobolsk, Shanghai Theatre Academy), “Il colore del sole” da Camilleri (Piccolo Teatro di Milano), “Amleto, un’Ofelia di più” (QdA). Nel 1997 ha fondato il Festival di drammaturgia contemporanea "Quartieri dell'Arte", di cui mantiene ancora oggi la direzione artistica.

Gianluca Iumiento è un regista teatrale e cinematografico italiano operante da dieci anni in Norvegia dove ha lavorato per i maggiori Teatri Nazionali, tra cui il Det Norske Teatret, per cui ha diretto la prima mondiale di "Det Er Ales" di Jon Fosse (coprodotta dal Festival Quartieri dell'Arte). In Norvegia ha diretto inoltre il lungometraggio "Novemberoslo". E' stato per una decina di anni docente alla KHIO l'Accademia Nazionale delle Arti di Oslo, e è stato membro di giuria del Premio Ibsen

Festival Internazionale Quartieri dell’Arte XXIII edizione (15 settembre /13 novembre 2019)

Gio 19 settembre / sabato 21 settembre ore 21 - dom 22 settembre ore18

Palazzo Orsini – Bomarzo (VT)

L’UOMO PIÙ CRUDELE di Gian Maria Cervo

Regia di Gianluca Iumiento

Coproduzione del Festival con KHIO Oslo, Florian Metateatro, Cie Twain

Con Cesare Ceccolongo, Pino Censi, Luigi Cosimelli, Yoris Petrillo e Anna Paola Vellaccio

E con la partecipazione straordinaria di Gennaro Cosmo Parlato

Costumi Sebastian Ellrich e Christin Vahl - Make-up Matteo Berti - Aiuto regista Rose Aker

"Ho imparato così tanto da Dio

Che non so più dirmi

Cristiano, Hindu, Musulmano, Buddista, Ebreo.

La Verità mi ha mostrato così tanto di Sé

Che non so più dirmi

Un uomo, una donna, un angelo o anche un'anima pura.

L'amore s'è fatto amico Hafez.

Ha ridotto in cenere e mi ha liberato da

Qualsiasi concetto o immagine che la mia mente abbia mai conosciuto".

[Hafez, poeta persiano del XIV secolo]

"Gli uomini combattono e perdono la battaglia, e la cosa per cui avevano combattuto si verifica nonostante la loro sconfitta e poi si scopre non essere quello che intendevano e altri uomini devono lottare per quello che intendevano sotto un altro nome"

[William Morris - A Dream of John Ball, romanzo 1886]