Attività, Cantalice, un viaggio tra storia, cultura e gastronomia



Uno dei borghi più belli d'Italia

350 scalini di pietra che attraversano la parte più antica del paese dividendosi in ramificazioni inaspettate. E toh eccoti qui, a Cantalice, piccolo borgo medioevale tra il Monte Terminillo e la Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile.

Paese natale di San Felice, 1° santo dell’ordine dei Cappuccini, è attraversato dal “Cammino di Francesco” e dal “Cammino di Benedetto” nel tratto che collega il Santuario Francescano di San Giacomo di Poggio Bustone al Santuario di Santa Maria de La Foresta in direzione Rieti.

Il nome di Cantalice deriva da Cata Ilex e fa riferimento a un leccio che secondo la tradizione nacque nella fenditura di una roccia sul retro di una Chiesa, la Chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie.

Addentrati nei vicoli di Cantalice, è come tornare indietro nel passato e rivivere le vicende di questo borgo, reso inespugnabile dalla robustezza delle costruzioni. Cantalice è un groviglio di case di pietra che si sviluppa in altezza, lungo una parete quasi verticale dominata dall’antica Torre del Cassero risalente all’XI secolo, testimonianza di un vecchio castello. Lo senti il profumo di storia. È tutta qui. Queste vestigia ricordano il ruolo strategico di Cantalice tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio.

La Chiesa di San Felice è il cuore della cristianità del paese ed è dedicata al patrono del borgo: risalente al ‘700 è in stile barocco. La tradizione vuole che sorga sui resti della casa del santo, in una delle migliori e più elevate posizioni del paese. Alza gli occhi, c’è la cupola, commoventi sono i miracoli attribuiti al santo qui dipinti. Bellissimo l’organo settecentesco!

Durante la salita lungo la scalinata potrai incontrare altri edifici di pregio quali il Palazzo Ramacogi con l’elegante loggiato, la Chiesa di Santa Maria del Popolo, costruita per sancire l’unione delle antiche rocche che costituirono il Castello di Cantalice e la suggestiva Chiesa della Madonna della Misericordia.

Ed è proprio in un contesto tanto suggestivo che ogni anno, durante il periodo estivo, viene ospitato il Cantalice ARTeM Festival che propone concerti, opere e tanta musica di qualità e il tradizionale Cammino dell’Arte e del Gusto che all’interno di un contesto davvero unico fatto di affacci mozzafiato sui laghi Lungo e Ripasottile, stradine strette e ciottolose e scalinate in pietra, illuminate da artisti che rendono magico ogni angolo, offre un itinerario enogastronomico a tappe.

Fuori dall’antico castello, sorge, invece, la chiesa monumentale del paese, quella dedicata alla Madonna della Pace, edificata nel 1571, in ricordo dell’ultima pace tra Cantalice e Rieti, caratterizzata dal settecentesco soffitto a cassettoni e dagli affreschi.

Poco distante da Cantalice potrai visitare, nel mezzo della natura e della quiete, il Santuario di San Felice all’Acqua: si narra sorga proprio sul luogo in cui il santo compì uno dei suoi miracoli. Dopo aver pregato il Signore colpì la terra con un bastone e dal suolo scaturì miracolosamente l’acqua che servì a dissetare i pastori e i contadini con cui stava lavorando.

Altra tappa che non puoi mancare è la chiesa di San Gregorio lungo il cammino di San Benedetto e San Francesco dove troverai la “Saletta dei ricordi”, mostra dedicata alle vittime dell’incidente aereo del Monte Terminillo del 13 febbraio del 1955 dove morirono 29 persone tra cui l’attrice e Miss Italia Marcella Mariani.

Prosegui quindi verso l’abitato di S. Liberato, il Santo Patrono, al quale è dedicata la chiesa parrocchiale, antico oratorio successivamente elevato a parrocchia. Trovi all’interno affreschi di particolare pregio come quello di probabile scuola giottesca raffigurante la Madonna con il Bambino. Oltre all’organo a canne del 1600, restaurato nel 2005, la chiesa conserva l’urna con le reliquie del Santo martire Liberato.

È certamente un’ottima occasione per visitare il borgo la Sagra delle Strengozze di settembre, dedicata alla gustosissima pasta fresca, le strengozze condite nel loro sughetto tipico a base di aglio, pomodoro fresco e persa, la particolare erbetta che cresce solo in questo territorio.