Altri eventi, Sabina a Teatro - «Il macero» 28 marzo 2008 Fara in Sabina


Mutamenti

Il macero

Dal romanzo Sandokan-Storia di camorra di Nanni Balestrini

Scritto, dirette e interpretato da Roberto Solofria

Aiuto alla regia: Michele Tarallo

“Nei paesi come il mio il cartello con la classica scritta Benvenuti è sempre pieno di buchi di pistole e fucili perché indica che si tratta di un territorio sotto controllo insomma chi ci entra deve sapere a quali rischi va incontro”.Pur essendo tratto dal romanzo «Sandokan – storia di camorra» del poeta e romanziere milanese Nanni Balestrini, «Il Macero» non indugia sulle “gesta” del noto camorrista casertano, delle quali peraltro vi è ampia traccia nelle cronache giornalistiche e giudiziarie. E quando si sofferma sulle vicende del clan che negli anni Ottanta sfidò la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, lo fa per descrivere, con un’impostazione surreale, il destino iperrealista di un paese alla deriva.

Un paese in cui il cartello con la scritta “Benvenuti” è pieno di buchi di proiettili; in cui è “quasi” legale truffare le assicurazioni o esercitarsi al tiro contro il portone di una persona che ti è antipatica. Un paese in cui la cosiddetta modernità è giunta sotto forma di armi tecnologicamente avanzate o di auto di lusso

e di telefoni cellulari, che l’uso di quelle armi consente di acquistare. Un paese in cui o diventi un “muschillo” (la sentinella di un boss) o frutta da macerare.

Ma «Il Macero» è soprattutto il racconto dell’insolita sensibilità di un ragazzo, della sua “ottusa” caparbietà nel cercare per sé stesso una strada diversa. Del suo disagio a vivere in una comunità in cui l’attitudine al delitto è divenuta scorza callosa e la banalità… rimedio ad ogni ingiustizia. A tutto questo

egli si ribella: prima parlando, decidendo di raccontare, di non tacere, e poi abbandonando la terra in cui è nato. La sua vorrebbe essere un’emigrazione morale, oltre che economica e sociale; un’emigrazione che nasce dal rifiuto di accettare l’abitudine alla morte che fa da sfondo ad una magra e indigesta

esistenza contadina.

«Il Macero» è la storia di una fuga, certo, è però anche, almeno nelle intenzioni, l’esposizione “chirurgica” di un taglio etico, politico, nei confronti di un inferno quotidiano, quello dell’Agro–aversano, che non genera nemmeno eroi ma solo martiri. La scelta appare univoca quando il protagonista si trova a dover accompagnare il cognato all’obitorio per riconoscere e ricomporre la salma di un parente assassinato nella guerra tra clan rivali: “Quel giorno sono ripartito subito, la sera stessa, per il Nord. Ho buttato via i vestiti che ancora puzzavano di quella puzza orribile di sangue congelato, mi

sono fatto portare alla stazione e mi sono detto, con rabbia, che non tornerò mai più al mio paese”.

Roberto Solofria

MUTAMENTI:

Nasce nel marzo del 2005 forte delle decennali esperienze personali dei soci fondatori Michele Tarallo, attore e operatore teatrale, Marco Mantovanelli, musicista, Vincenzo Carola, tecnico teatrale e responsabile di palcoscenico, l’amministratore unico Roberto Solofria, attore, regista, organizzatore teatrale e formatore. Organizza nel settembre 2005 la rassegna teatrale “Mutamenti...Teatrali” presso il chiostro di Sant’Agostino di Caserta. Nel maggio 2006 organizza il Festival Nazionale di Teatro per Ragazzi “La terra dei Mutamenti” grazie anche al contributo della Regione Campania. Nell’agosto del 2006 partecipa al Bando di selezione “URBAN” della Città di Caserta con un progetto di acquisto materiale professionale, luci, fonica, telecamera, computer e sito web. Il progetto viene approvato ed è tuttora in fase di attivazione. Fa parte dell’Associazione T.A.M. - Teatri d’Arte Mediterranei, struttura nazionale che riunisce le maggiori Compagnie teatrali del Centro Sud Italia allo scopo di permettere una circuitazione organizzata al di fuori dei circuiti classici tradizionali. Il 1 dicembre 2007 inaugura a Caserta il proprio spazio teatrale “Officina Teatro” nel quale si tengono laboratori di recitazione, cinematografia, teatro danza, canto e corsi di formazione per il lavoro dell’attore, dei tecnici e della macchina cinema. Nell’Officina Teatro si organizza anche una regolare stagione teatrale di ricerca, perimentazione e per le nuove generazioni.

Sabina a teatro

Stagione di Teatro contemporaneo

28 marzo 2008 - ore 21:00 Fara in Sabina

Via Santa Maria in Castello, 10

Costo biglietti: 5,00 € posto unico.

Abbonamento speciale a 5 spettacoli: 15,00 € posto unico.

Per informazioni e prenotazioni contattare il Teatro Potlach. info@teatropotlach.org

Il programma dell'intera rassegna