Foto della Sabina, Poggio Nativo e Monte Santa Maria


Poggio Nativo e Monte Santa Maria


L’origine medievale di Poggio Nativo è a tutt’oggi facilmente leggibile nel suo caratteristico impianto urbano a spina di pesce, dove nei tortuosi vicoli si possono ammirare edifici di un certo pregio artistico, residenze nei secoli delle nobili famiglie che lo amministrarono. Fu fondato molto probabilmente nel X secolo ma la scarsa documentazione relativa al suo passato medievale, non ci permette di ricostruirne una cronologia certa. L’etimologia della voce Podium Donadei, appellativo originario del borgo sabino, potrebbe derivare dal nome del feudatario che lo avrebbe fondato, Donadeo, o più precisamente da donum Dei, attributo che si sarebbe conquistato in virtù della sua particolare posizione geografica, grazie alle quale i suoi abitanti sarebbero riusciti a scampare agli attacchi delle invasioni barbariche. Fu acquistato dai Savelli dalla Santa Sede nel XIV sec. Nel 1633 i Savelli oberati dai debiti, furono costretti a venderlo al principe Marcantonio Borghese, per 105.000 scudi. Nel centro del paese è possibile visitare la chiesa della SS. Annunziata. La chiesa sorge sui resti di un’antichissima cappella dedicata alla Beata Vergine Maria, consacrata addirittura dal papa San Silvestro I (314- 335) nella prima metà del IV sec. d.C. Della preziosa cappella rimangono oggi sia il portale che il fonte battesimale. Nel 1576 vennero eseguiti dei lavori di ampliamento e di restauro alla chiesa, per volere di Lucrezia e Bernardino Anguillara. La campana di circa 280 libbre, fu un dono invece del principe Borghese.

Poco distante dal centro abitato di Poggio Nativo si trova il complesso monastico di S. Paolo, edificato nel XIII sec., fortemente voluto dall’Abbazia di Farfa, dove furono ospitate fino al 1460 le monache benedettine. Per volere di Pio II (1458 - 1464) le monache vennero trasferite a Roma, lasciando così il monastero in completo stato di abbandono. Alle suore subentrarono i francescani, che restaurano il convento, e vi si stabilirono definitivamente nel 1471.

E’ proprio ai Francescani che si deve la costruzione della nuova chiesa, a navata unica con sei cappelle laterali, la vecchia chiesa, venne inglobata nell’impianto della nuova, e trasformata nell’attuale coro. Venne realizzato inoltre un monumentale altare maggiore decorato con marmi preziosi, ornato dalla statue di S. Giacomo e S. Francesco. Le cappelle laterali di proprietà delle varie famiglie gentilizie del luogo, sono decorate con affreschi e tele del’500 raffiguranti episodi della vita dei santi. Nelle lunette del chiostro del convento, sono invece dipinti, episodi della vita di S. Francesco.

[Testo tratto da stradaoliosabina.it]