Foto della Sabina, Labro


Labro


Labro si adagia, con la sua forma a ventaglio, su un colle che si affaccia sulla valle del Fuscello e sul lago di Piediluco mentre alle spalle è dominato dalla catena del Terminillo. Il turista, passeggiando nelle tortuose stradine di Labro potrà godere di questi paesaggi lacuali e montuosi, da finestre che improvvisamente si aprono tra le abitazioni di pietra e dal belvedere posto sulla sommità del paese. Incerta è l'origine del nome del paese: per alcuni deriverebbe dal latino"aper, aprum" cinghiale secondo una leggenda, la prima fortezza di Labro venne edificata da un patrizio reatino, il signore De' Nobili, il quale, in occasione di una battuta di caccia, aveva fatto promessa di costruire un castello nel luogo dove avrebbe abbattuto il suo primo cinghiale; e, quasi a memoria del fatto, ancor oggi lo stemma del paese reca su di sé l'immagine di un cinghiale sotto una quercia; per altri, e questa sembra l'ipotesi più probabile, il nome Labro sarebbe una derivazione di "lavabrum" che in latino vuol significare "vasca, bacino": questo anche per la prossimità al paese del lago di Piediluco, un tempo assai più esteso, sul cui bordo il paese sarebbe venuto anticamente a trovarsi.

Testo tratto da www.comunedilabro.it

Labro ha ricevuto il marchio Bandiera Arancione nell'ambito del Progetto TCI/Regione Lazio.

FOTO DI VALENTINO GRISCIOLI

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