Mostre, KeraMytos



Personale di Fabio Grassi. Testo critico a cura di Manuela Marinelli

Grande successo di pubblico, prorogata la mostra di Fabio Grassi.

Un’affluenza ed un successo di pubblico oltre ogni aspettativa hanno indotto il Museo della Città Lin Delija – Carlo Cesi di Antrodoco a prorogare KeraMytos, la mostra di sculture in ceramica di Fabio Grassi.

KeraMytos - neologismo che coniuga perfettamente entrambe le anime dei lavori dell’artista esposti in questa occasione - sarà quindi visitabile fino al 16 giugno 2019.

La mostra.

Mito e arte ceramica accompagnano la storia umana dai suoi primordi: lo svelamento dei fenomeni oscuri del mondo attraverso il mito - una narrazione a metà tra la vicenda umana, l’universo fantastico e la dimensione divina - e la capacità tecnica e creativa degli uomini di dar forma all’argilla per ottenere non solo oggetti funzionali ma anche opere che ne testimoniassero la storia, l’arte e la civiltà, hanno lasciato, nel corso dei millenni, mirabili esempi.

Le opere di questa mostra sono il risultato della rilettura in chiave contemporanea dei temi che hanno ispirato la grande stagione classica della ceramica (e del mito): un’interpretazione dove l’influenza di epoche successive, tecniche moderne e contaminazioni di culture differenti, ha dato vita a sculture misteriose e affascinanti.

L’artista.

Fabio Grassi è nato a L’Aquila nel 1973. Ha studiato presso l’Istituto d’Arte de L’Aquila e all’ Accademia di Belle Arti di Perugia nel corso di Scenografia. Ha partecipato a vari corsi di specializzazione di costumistica e scenografia. Dal 1987 al 1993 ha frequentato assiduamente lo studio del pittore Lin Delija.

Al suo attivo ha vari allestimenti scenici per il teatro e per il cinema d’animazione in stop motion tra i quali la serie TV “Taco & Paco” e il lungometraggio “Kate, la bisbetica domata”. Dal 2000 fa parte dell’Associazione Costumisti Scenografi e Arredatori di Cinecittà e dal 2005 è tra i collaboratori dell’Associazione Culturale Fonòpoli nel settore delle arti visive. Sue opere pittoriche, bozzetti di scene, costumi e sculture si trovano in varie collezioni pubbliche e private, così come numerose sono le esposizioni che lo hanno visto protagonista.

Attualmente insegna “arte e immagine” e rivolge la sua attenzione alla ricerca didattica, con particolare attenzione alle potenzialità della ceramica e della manipolazione in generale.