Escursioni, Trekking culturale ai Bagni di Lucilla e Villa romana i Casoni



Un evento ideato dall'Associazione Amici del Museo in collaborazione con Priscilla Armellin

La villa cosiddetta “Bagni di Lucilla” in località San Valentino a Poggio Mirteto ha un impianto a terrazze tipico in Sabina, confrontabile con analoghe strutture presenti nell’agro curense.

Il complesso è caratterizzato da una grande piattaforma delimitata su tre lati da sostruzioni in opera reticolata con un criptoportico all’interno al di sopra del quale vi è un secondo terrazzamento su cui dovevano sorgere gli ambienti della villa. La tradizione vuole che fu Lucilla, figlia di Marco Aurelio, a volere il restauro dei Bagni, che da lei presero il nome. All’interno della costruzione furono ritrovati una statuetta ed un magnifico mosaico pavimentale entrambi raffiguranti la Dea Diana Efisina.

Nel 1885 Ercole Nardi produsse una ricca documentazione sulla villa rifacendosi al lavoro precedentemente svolto da Alessandro Sani.

I Bagni di Lucilla furono oggetto di un intervento di scavo e consolidamento nel 1982 da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ma un’accurata indagine del complesso sistema di alimentazione idraulico, caratterizzato da una cisterna e da numerosi cunicoli sotterranei, non era stata ancora effettuata. Le ricerche, coordinate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, sono iniziate nell’aprile del 2004 e si sono protratte per diversi mesi. Sono stati individuati numerosi pozzi e diversi cunicoli idraulici su più livelli che sfruttano le acque di alcune sorgenti presenti al di sotto del monte San Cosimo a circa un 1 km a nord-ovest rispetto alla villa.

Sembra che le condutture idrauliche unissero tale complesso con i ruderi appartenenti a quella che un tempo fu una villa romana attribuita a Varrone, conosciuta come “ I Casoni” nel comune di Montopoli in Sabina.

L’esposizione è costituita da tre sezioni, di cui la principale è quella demo antropologica che illustra arredi e suppellettili tipici delle abitazioni della Bassa Sabina (una cucina comprensiva degli utensili e degli arredi, una stanza da letto, e un ulteriore vano dedicato al mondo del lavoro agricolo, artigiano ed operaio). Nel museo sono raccolti anche reperti archeologici che testimoniano la presenza umana nel territorio di Poggio Mirteto in età preistorica ed nel medioevo. Una parte dell’allestimento è dedicata alla storia della Banda Musicale Comunale, attiva già dal XVI secolo e legata al passaggio di Garibaldi; l’ultima sezione è sicuramente prodromo del progetto creativo del MuBaM che racconterà la vita delle bande musicali in due sezioni: sezione storica demo-etno-antropologica in quattro sale (sala delle divise, spazio proiezioni) e la sezione musicale con allestimento in tre sale (sala strumenti musicali, della Banda Nazionale Garibaldina debitamente inventariati e catalogati dalla Regione Lazio, sala spartiti musicali dal 1895 al 1905 e sala ascolto).Attualmente il museo è chiuso per lavori di ristrutturazione del Palazzo della Cultura sito in Via Cairoli, all’interno del quale verranno riuniti tutti e tre i servizi culturali del Comune.