Spettacoli, Solo. Una vita



Uno spettacolo da non perdere, dalla forza straziante che abbraccia un arco narrativo di molti anni

Il 25 febbraio arriva al Teatro Claudio di Tolfa lo spettacolo "Solo – Una vita". Uno spettacolo di particolare intensità che vede Lorenzo Flaherty protagonista nei panni di Antonio Trentin, scritto e diretto da Monica Massone, prodotto da Quizzy Teatro e regia dei video di Sergio Angelo Notti.

Lo spettacolo proseguirà poi la tournée toccando molte città italiane.

Uno spettacolo da non perdere, dalla forza straziante che abbraccia un arco narrativo di molti anni portandoci nella tragedia del protagonista attraverso una fortissima sinergia tra attore, video, musiche e luci.

Antonio Trentin, il protagonista, vent'anni, classe 1894, studia per diventare maestro, ma, sfortunatamente, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo porta al fronte. Antonio è il solo personaggio a essere sulla scena, interpretato dall'attore Lorenzo Flaherty, mentre tutte le altre figure, il padre, la madre, la sorella, il "Professore", sono proiezioni, ombre, citazioni, allusioni, entità senza corpo, senza anima, rappresentazioni di un ruolo, di una carica, di un concetto.

La guerra è, pertanto, la sublimazione all'eccesso di un disagio che Antonio percepisce ma non ha la cultura e la dialettica per esprimerlo, poiché nessuno gliene ha trasmesso gli strumenti, né la scuola, né la famiglia, né, tanto meno, la società.

"Solo – Una vita" è una tragedia in tre atti: il primo colloca Antonio entro i confini della famiglia, della scuola e del gruppo di amici, nel secondo la Guerra si avvicina a lui, turbandone gli equilibri sociali, nel terzo si assiste alla progressiva distruzione della sua psiche e della sua identità.

Lo spettacolo- afferma la drammaturga e regista Monica Massone - tramite il realismo e la credibilità con cui si è cercato di costruire il personaggio di Antonio, la sua rete di relazioni sociali e la circostanza storica e storico - culturale entro cui agisce, vuole essere, altresì, l'esplorazione di una mente in disgregazione, che è costretta a godere della miseria psichica, propria e altrui.

La mia scrittura e regia sia in origine, che durante l'allestimento dell'opera, hanno trasposto, con calibrata misuratezza, azioni, gesti e principi d'uso comune per la tecnologia del XXI secolo all'agire quotidiano di inizio Novecento del protagonista. La scelta di integrare elementi di innovazione, nonché la futuribilità di atti e azioni, a una pièce ambientata durante la Grande Guerra allude al rischio contemporaneo di rendere l'essere umano schiavo della tecnica, similmente a quanto il primo conflitto mondiale fece con importanti scoperte scientifiche, riconvertite in armi di distruzione di massa.

La video-scenografia, diretta dal regista Sergio Angelo Notti, è stata realizzata mediante filmati d'epoca, shooting in location che hanno conservato l'estetica rurale di inizio XX secolo e, in parte, tramite l'Intelligenza Artificiale, e contribuisce a rafforzare il pathos attraverso la sintonia dell'immagine con l'unico personaggio sulla scena.

"SOLO - Una vita" è anche un omaggio di riconoscenza a chi donò la vita per obbedire a degli ordini di morte; è lo sforzo di restituire una dignità a milioni di uomini, oltraggiati dalla guerra, uniformati e dimenticati, nomi, cognomi, professioni, talenti, ambizioni, progetti, speranze prima che soldati, schiacciati sotto il peso della Storia.

"SOLO – Una vita" è un invito allo studio della Storia, per immedesimarsi in una condizione, per pensare come chi ci ha preceduto e, per similitudine, intuire di essere stati tutti oggetto di manipolazione e di sfruttamento, per liberarsi, si spera, dalla coatta accettazione della guerra come espediente per ottenere una "Pace" provvisoria, avvisaglia di un nuovo prossimo conflitto.

L'uniforme militare di scena, indossata da Lorenzo Flaherty, riprodotta con fedeltà su carta-modello dell'epoca, è stata confezionata su misura dalla Sezione "Moda" dell'Istituto "Fermi" di Alessandria.

L'oggettistica militare di scena, compreso un originale fucile "Carcano 91" risalente al 1917 (disattivato), nonché la relativa consulenza, è stata messa a disposizione dal Museo Storico "Giuseppe Beccari" di Voghera.

La musica di scena è di Michele Marelli, clarinettista e compositore di fama internazionale, scelto da Karlheinz Stockhausen come solista del suo Ensemble;

il Sound Design è elaborato da Corrado Carosio e PierAngelo Fornaro de "La Bottega del Suono" di Alessandria, nominata al prestigioso SIAE Music Awards 2023, per il film TV RAI "Una scomoda eredità", nonché autori del soundtrack originale della serie TV "Rocco Schiavone".

Alla video-scenografia hanno partecipato come interpreti l'attrice Francesca Pasino, la ballerina Michela Tartaglia e la stessa Monica Massone; l'assistenza alla regia è stata affidata a Ennia Leone, audio e luci sono a cura di Michele Maccarone di Offstage Service, tutto il materiale promozionale dell'opera è stato elaborato dalla grafica Alessandra Gandini.

Si ringrazia il "Museo Etnografico della Gambarina" di Alessandria per costumi e accessori e Barbara Dova per il trucco professionale, nonché il Comune di Fubine Monferrato (AL) e il Comune di Mede Lomellina (PV) per location e spazi teatrali.