Spettacoli, Italian Jobs



La classe operaia se ne va dal Paradiso

In collaborazione con PERIFERIE ARTISTICHE - Centro di Residenza Multidisciplinare Regione Lazio, SABATO 17 DICEMBRE ALLE ORE 21.00 si conclude la stagione invernale 2022 del Teatro La Fenice di Arsoli con un altro ambizioso progetto prodotto dalla compagnia toscana Laboratori Permanenti: ITALIAN JOBS - La classe operaia se ne va dal Paradiso, lo spettacolo-inchiesta di Debora Mattiello che indaga il tema del lavoro nella contemporaneità.

DOMENICA 18 DICEMBRE infatti Lo spettacolo sarà seguito da un LaVoratorio aperto a tutti che permetterà ai partecipanti di compiere un viaggio esperienziale sul rapporto quotidiano con il lavoro e la creazione indagando la personale dimensione di lavoratrici e lavoratori attraverso gli strumenti offerti dalla pedagogia teatrale e dalla pratica scenica.

ITALIAN JOBS La classe operaia se ne va dal Paradiso

di e con Debora Mattiello

regia Caterina Casini

direzione tecnica Piero Ercolani

foto di scena Francesco Mattiello

produzione Laboratori Permanenti

Il progetto muove i suoi primi passi dall’ascolto, partendo da un’inchiesta sul territorio della Toscana attorno alle nuove forme professionali imposte dal mercato contemporaneo, precarie quanto efficienti, fragili quanto produttive. Un racconto attraverso le voci di lavoratrici e lavoratori, che hanno donato le loro storie con interviste e incontri collettivi.

Dal "mondo" al "mercato" del lavoro. Dal collettivo all’individuale, dall’indeterminato allo sporadico, dall’orgoglio alla vergogna. È dall’ascolto delle storie di lavoratrici e lavoratori che nasce questo viaggio attorno alle nuove forme professionali, indefinite quanto efficienti, fragili quanto produttive. Le storie raccolte saliranno sul palco con noi.

Un’attrice dà voce a un coro di ‘figurine’, ritagliate dal catalogo del mercato lavorativo, e ci racconta un popolo di silhouettes che esprimono destini precari e coraggiosi, che si dannano e si con-dannano ad un’esistenza da equilibristi.

Anime in pena che corrono, corrono e ancora corrono, inseguite dall’inesorabile algoritmo.

E, mentre corrono, si motivano con note di altri tempi:

‘Chi non lavora, non fa l’amore’!

Di lavoro, si campa. Di lavoro, si muore.

Il lavoro non è più un diritto, non è un dovere, allora cos’è?

Eppure, se io lavoro, io esisto.

Il lavoro è identità.

Incide l’anima e il corpo di chi lo fa… e di chi non lo fa.

È diventato esso stesso un brand che marchia lavoratori e prodotti, allo stesso modo.

Il lavoro è antico e contemporaneo.

È sé stessi e gli altri.

È creazione e distruzione.

È individuo e ambiente.

È servizio e sopravvivenza.

È tempo. Il tempo è denaro. Il tempo è perso. Il tempo è consiglio.

Il tempo consuma.

Il tempo è vita.

Il tempo condiviso è storia.