Rassegne, Teatri d’Autunno



Presso il Teatro Comunale Don Bosco di Lanuvio

Martedì 13 e venerdì 16 dicembre alle ore 21:00 presso il Teatro Comunale Don Bosco di Lanuvio (Via San Lorenzo, 8) Anonima Teatri presenta Teatri d’Autunno, rassegna di spettacolo dal vivo multidisciplinare, con la direzione artistica di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo, che porterà nel Comune della Città metropolitana di Roma artisti emergenti di ampio respiro nazionale con spettacoli dal carattere innovativo per poetica e messa in scena, spaziando tra prosa, narrazione e stand-up comedy.

Ad aprire la rassegna martedì 13 dicembre sarà il monologo pluripremiato e da 7 anni programmato in tutta Italia e all’estero, Albania Casa Mia di Aleksandros Memetaj. La storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia e quella di un padre, dei suoi sacrifici per evitare di crescerlo nella miseria di uno Stato logorato dopo il crollo del regime comunista del ‘91, ma anche una storia di grande amore nei confronti della propria terra.

Venerdì 16 dicembre andrà invece in scena Cuoro - inciampi per sentimenti altissimi di Gioia Salvatori, spettacolo nato nel 2012 da un blog e dal tentativo di raccontare attraverso un linguaggio comico e personale un punto di vista sul mondo, riflessioni, nevrosi e paradossi della quotidianità.

L’attività è inserita nell’ambito del ciclo di programmazione “Spettacoli dal vivo nei comuni della Città metropolitana di Roma Capitale” con il sostegno del Ministero della Cultura e di Roma Capitale e con il patrocinio del Comune di Lanuvio.

PROGRAMMA:

13 dicembre h 21

Albania Casa Mia

di e con Aleksandros Memetaj

regia Giampiero Rappa

assistente alla regia Alberto Basaluzzo

produzione Anonima Teatri / Twain Centro di Produzione Danza

Vincitore Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2016

Vincitore Premio Avanguardie 20 30 [Bologna]

25 febbraio 1991, Albania. Il regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di EnverHoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona. I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza. “Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. È anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto apparentemente lontani si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.

16 dicembre h 21

Cuoro - inciampi per sentimenti altissimi

di e con Gioia Salvatori

costumi Francesca Di Giuliano

Cuoro nasce nel 2012 da un blog e dal tentativo di raccontare un punto di vista sul mondo mettendo in luce attraverso i toni della satira di costume alcune riflessioni sconnesse, nevrosi e paradossi della quotidianità che costellano le vite di ognuno avvitandole tragicomicamente su se stesse. Il progetto del format Cuoro, continua dalla sua nascita a dialogare col web e con le piattaforme social in cui vengono sviluppati contenuti pensati ad hoc ed elaborati per la comunità di persone che segue l'evolversi del progetto sia on line, che poi come pubblico a teatro. Nel corso degli anni Cuoro è diventato uno spettacolo di cui esistono diverse versioni declinate a seconda dei temi affrontati: una versione che ragiona intorno al mondo femminile, una sul Natale e questa che parla d'amore, il tutto nel tentativo di costruire un linguaggio comico personale e un teatro che dialoghi con la tradizione della comicità ma anche con le nuove forme espressive della comicità stessa, come ad esempio la stand up.