Mostre, Le origini del Carnevale Talocciano



Le maschere e l'evoluzione di ben 37 anni

Nel cuore del centro storico di Fara in Sabina si potrà visitare un’esposizione che racconta le origini del Carnevale Talocciano.

Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, in piazza del Duomo, apre al pubblico un percorso espositivo che condurrà i visitatori alla scoperta delle origini del Carnevale Talocciano, le sue maschere e la sua evoluzione nel corso di ben 37 anni. La mostra – realizzata dall’associazione Pro Talocci e Stella Valzecchi – verrà inaugurata giovedì 15 febbraio grazie alla collaborazione della Pro Loco di Fara in Sabina aps e della direttrice del Museo, la dott.ssa Alessandra Petra. Durante l’esposizione, che durerà fino alla fine del mese, si potranno ammirare costumi artigianali, bozzetti di carri allegorici e calchi in gesso che raccontano la storia di questa tradizionale manifestazione. Il filo conduttore tra la mostra e il museo? C’è ed è tanto interessante quanto sorprendente: nel corso della mostra si avrà infatti la possibilità di conoscere la storia della nuova mascotte del Carnevale Talocciano, ovvero un personaggio che ha molto in comune con la storia del popolo Sabino e con un rarissimo reperto che si trova all’interno delle sale del museo.

Il Carnevale Talocciano, quest’anno giunto alla 37esima edizione e festeggiato il 4 febbraio a Talocci registrando il record di presenze, rientra tra i quattro appuntamenti del Carnevale Sabino 2024: un programma ricco e variegato, focalizzato sulla tradizione, l’impegno sociale e il divertimento, organizzato dalla Pro Loco di Fara in Sabina aps insieme al Comune e diverse realtà del territorio.

Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum. Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni, ha visto nel corso degli anni le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum.