Fino al 3 dicembre 2011, presso il Teatro del Complesso di San Bernardino, in piazza Lauretana 3, a Toffia (Rieti), si svolgerà la terza edizione della Rassegna “4 spettacoli per un teatro”. Continua con successo ed entusiasmo la collaborazione fra l’Officina Creativa 33 e l’Officina Culturale della Bassa Sabina diretta dal Teatro delle Condizioni Avverse che ha portato a far si che questo spazio culturale a Toffia sia anche nel mese di novembre un momento di incontro culturale di grande interesse nella Provincia di Rieti. 33 officina Creativa accoglie in occasione della Rassegna varie e interessanti realta’ teatrali provenienti da tutta Italia. La Rassegna sara’ aperta dal Teatro delle Forme di Torino con “Juve-Napoli 1-3 La Presa di Torino”, Roberto Capaldo da Milano con “MADEINCHINA”, vincitore del bando “Storie di Lavoro”, Teatraedro Teatro da Viterbo con “Tre soldi per un opera” e d infine da Anticoli (RM) Compagnia Settimo Cielo con “Un’ità lià Pop”.
► 29 ottobre 2011 - ore 20.00
Teatro delle Forme - Torino
Juve-Napoli 1-3 La Presa di Torino
Dal testo di Maurizio De Giovanni, Drammaturgia, Ideazione e Regia Antonio Damasco, Con Alberto e Antonio Damasco, Aiuto Regia Valentina Padovan, Montaggio Video Raffaele Posa, Responsabile tecnico Bruno Miguel Ferreira da Veiga
Un racconto, per immagini intime e collettive, di quando una partita di calcio poteva rappresentare la rivincita di una intera classe sociale. Un luogo dove era consentito a due uomini, uno piccolo ed uno grande, incapaci di dirsi “ti voglio bene”, di abbracciarsi e ridere insieme. Lo stadio è teatro di uno spazio altro, dove i ruoli, le convenzioni e le maschere del quotidiano possono essere gettate, per lasciare posto a quegli incontri che nella vita reale difficilmente si realizzerebbero. Juve Napoli è un viaggio vero e metaforico, la storia di un’Italia, non troppo passata, fatta di migrazioni, di lingue nascoste, mansarde affollate e nuove identità. Il 9 Novembre del 1986, il Napoli "saliva" a Torino ed affrontava per l’ennesima volta i ricchi, gli imbattuti, i bellissimi Tacconi, Manfredonia, Cabrini, Serena e Laudrup, schierando in campo Garella, De Napoli, Bagni, Bruscolotti, Sola e LUI…ed almeno per una volta, come in una favola al contrario, non vinsero quelli alti, con gli occhi azzurri ed i capelli biondi. Partendo dal vivacissimo testo omonimo di Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano, Antonio dedica un riscatto comico-poetico ad un padre emigrato da Napoli alla FIAT, per rispondere con una risata, a distanza di 40 anni, a quei cartelli che riportavano la scritta “non si affitta ai meridionali” che offesero i suoi occhi.
► 12 novembre 2011 - ore 20.00
Roberto Capaldo - Milano
MADEINCHINA - vincitore del Bando Storie di Lavoro
Di e con Roberto Capaldo, Regia di Marco Ferrara e Fabrizio Di Stante, allestimento video a cura di Marco Ferrara maschere in cuoio di Piero Ottusi, pupazzi di Antonio Catalano, consulente per la cultura cinese Diang Zuanfheng, prodotto con il sostegno di Casa degli Alfieri/Universi Sensibili, Teatro Labrys in collaborazione con Impresa Teatrale f.lli Meucci.
MADEINCHINA è un monologo capace di raccontarci in modo non banale il presente senza dimenticare di essere a teatro e non ad un comizio, un tentativo di coniugare linguaggi diversi che merita attenzione. MADEINCHINA possiede un'energia legata ad un lavoro artistico maturato nell'arco del tempo fuori da manierismi modaioli, una struttura drammaturgica e scenica mobile con continui rimandi ad una rappresentazione che coniuga teatro di narrazione e d'attore, commedia dell'arte ed elementi oleografici del teatro tradizionale cinese e delle ombre, e che racconta una storia di sfruttamento apparentemente lontano ma che invece ha un chiaro riflesso sulle nostre esistenze. Lo spettacolo del 2010 è liberamente ispirato alla vera storia di due contadini cinesi.
L’Associazione Culturale ARCI Percorsi in collaborazione con l’associazione Culturale VentiChiaviTeatro e con l’Officina Culturale della Tuscia con il sostegno della Regione Lazio, Assessorato alla Cultura presenta MADEINCHINA di Roberto Capaldo lo spettacolo vincitore del Bando Storie di Lavoro, in programma sabato 29 ottobre 2011 al Supercinema di Tuscania. Il Bando Storie di Lavoro alla sua prima edizione è stato realizzato in collaborazione tra alcune Officine Culturali: Officina della Tuscia, Officina della Bassa Sabina e Officina Triangolo Scaleno, con il sostegno della Regione Lazio Assessorato alla Cultura, e promosso da Accademia della Tuscia, da Associazione ARCI Percorsi e Venti Chiavi Teatro. La giuria ha decretato lo spettacolo MADEINCHINA vincitore della prima edizione del Bando Storie di Lavoro.
► 26 novembre 2011 - ore 20.00
Tetraedro Teatro - Viterbo
TRE SOLDI PER UN OPERA
Tre Soldi per un’Opera è uno spettacolo liberamente tratto da L’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht, grande successo teatrale degli anni Venti: al suo debutto, avvenuto nel 1928 al Teatro Schiffbauerdamm di Berlino, il pubbli co fu talmente entusiasta che l’Opera rimase in scena per un intero anno! In Tre soldi per un’Opera momenti di prosa si alternano a momenti musicali e cantati, applicando quell’idea di spettacolo “totale” che la Compagnia TeTrAEdRO persegue da sempre: idea nella quale parole, musica, danza e immagini hanno lo stesso peso. Fedele al testo, ma senza rinunciare al proprio marchio personale, la Compagnia, sotto la direzione del regista Francesco Cerra, ha attualizzato l’azione, ambientandola in tempi moderni. La sceneggiatura è estremamente scorrevole e godibile, con i suoi continui colpi di scena, le canzoni e le ballate che assicurano il divertimen to: ma questo non impedisce alla trama di mostrare la sua ricchezza di implicazioni e riferimenti culturali. Originariamente ambientata nella Londra vittoriana e avente come prota gonisti esponenti del proletariato, l’Opera inscena il mondo dei gangster e dei derelitti, con un’evidente intenzione provocatoria nei riguardi dell’allora pubblico borghese, che avrebbe dovuto scandalizzarsi di fronte all’ambien te, ai personaggi e al loro linguaggio. L’Opera da tre soldi, attraverso la magia del Teatro, mostra con ironica crudeltà come il denaro renda tutti uguali, cioè tutti corrotti.
► 3 dicembre 2011 - ore 20.00
Associazione Compagnia Settimo Cielo
Un’ità lià Pop
Regia e drammaturgia di Gloria Sapio
Di e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto
Duemilaundici, un anno di celebrazioni non prive di polemiche, eppure mai come prima d'ora si riaffaccia alla nostra coscienza il concetto di identità italiana. I discorsi retorici e l'enfasi di alcune pagine sul Risorgimento, scompaiono di fronte alla rinascita di un senso di appartenenza, di un entusiasmo giovane come la nostra nazione, che, a sua volta, si configura, forse per la prima volta nella storia recente, come una realtà forte e unica. Lo sventolio di bandiere non rimanda più alle visite alle scolaresche o alla partita di calcio: il tricolore diventa realmente simbolo di un’aspirazione a essere parte di un tutto. I patrioti tornano a far sentire la loro voce appassionata che ci parla, ma soprattutto parla ai giovani, di lotta, di resistenza, di amore forte, quello che fa compiere gesti assurdi e disperati. La lettura di ciò che successe dal ’59 al ’61, attraverso un remix di cronache del tempo, ora anonime, ora autorevoli, è la testimonianza di una battaglia intellettuale, politica ma anche popolare, che si compì in un arco di tempo brevissimo dove tutto divenne improvvisamente possibile, anche la conquista più insperata. Si sa che conoscere il passato aiuta a comprendere il presente, e l’occhio critico, “in-civile”, che vigila spesso sulla lettura che Un’Ità-lia pop fa dei processi trasformativi che portarono alla nascita della Nazione, aiuta a mettere in evidenza in modo divertente e non retorico i molti attuali vizi e qualche virtù. Alle note chiare si alternano quelle dolenti e, anche grazie all’inserimento di alcune canzoni popolari d’epoca, le voci della gente comune arrivano a toccare le corde dell’emozione. Il pop, che in questo caso sta evidentemente per popolare, rimanda anche a movimenti artistici e culturali di storia più recente e si riflette nella costruzione sonora che segue per tutto il tempo la narrazione. E’ una banda di suoni avvolgente e originale, composta ed eseguita dal vivo da un gruppo di giovanissimi poco più che ventenni, che fanno vibrare il proprio sentire unitario attraverso l’urlo delle chitarre elettriche. Loro sono anche gli autori della colonna sonora del prologo dello spettacolo: 10 minuti di un film del 1910, da poco restaurato, “Il piccolo garibaldino”, che getta un ulteriore ponte tra passato e futuro e che diviene, nella versione di Un’Ita-lia Pop, un perfetto stralunato video-clip per il sound rockeggiante ed elettronico di Andrea Cauduro, Fabio Romano Marianelli e Susanna Battisti.
Per informazioni
è possibile contattare il numero 0765 326169 - 3347731483 - 3299317192 scrivere a 33officinacreativa@gmail.com o info@condizioniavverse.org o visitare il sito www.condizioniavverse.org , pagine FaceBook: Teatro delle Condizioni Avverse, centro culturale "33officinacreativa".
33 Officina Creativa
Complesso di San Bernardino
Piazza Lauretana 3, Toffia (Rieti)
Ingresso gratuito – Tessera 2 €