Altri eventi, Intitolazione della Bib. di P.Mirteto a Peppino Impastato: Eventi del 29 gennaio


INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI POGGIO MIRTETO A PEPPINO IMPASTATO

DAL 15 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2011

Teatro, Convegni, Mostre fotografiche,

Presentazioni di libri e Proiezioni

Dal 15 gennaio al 5 febbraio 2011

presso LA SALA FARNESE E LA BIBLIOTECA COMUNALE

RASSEGNA DI SPETTACOLI, PRESENTAZIONI DI LIBRI, PROIEZIONI E MOSTRE FOTOGRAFICHE

Il prossimo appuntamento con gli eventi organizzati per l’intitolazione della Biblioteca Comunale di Poggio Mirteto a Peppino Impastato è per sabato 29 gennaio a Poggio Mirteto presso la sala Farnese.

Alle 21.00 è prevista la presentazione del libro “La Colata, Il partito del cemento che sta cancellando l’Italia e il suo futuro” di Garibaldi, Massari, Preve, Salvaggiulo, Sansa. Edizione Chiarelettere, 2010. Intervengono: Andrea Garibaldi (co-autore del libro), Paolo Campanelli (Associazione Sabina Futura) e Guido Accascina (Ingegnere).

Gli autori di questo libro sono andati a vedere l’Italia com'è e la raccontano con nomi e cognomi di affaristi, banchieri, cardinali, sindaci e deputati: la Sardegna di nuovo in mano agli speculatori, le Langhe trasformate in shopville, l’invasione di seconde case sulle Alpi (costruiscono persino sulla Marmolada!), il Brenta violentato, gli affari della Chiesa nelle città liguri, le grandi operazioni di Ligresti e dei soliti noti a Milano, di Caltagirone e dei soliti noti a Roma, la storia triste di Bagnoli. Neanche Siena e Firenze vengono risparmiate. E ritorna la febbre da stadi e autodromi, nuove occasioni per ulteriori speculazioni.

A seguire l’anteprima del nuovo spettacolo del Teatro delle Condizioni Avverse ”Come te posso amà ... Dietrologie, speculazioni e mafie dell’umbilicus italiae” (studio per uno spettacolo deprimente sul cemento in Sabina), con Andrea Maurizi e Valentina Piazza, le musiche eseguite dal vivo dai “Grazie Mario” e i video a cura dell’Associazione il Farfaraccio.

Come te posso amà è una storia d’amore per la propria terra; una storia che parte dai nostri nonni emigrati, che scelsero la Sabina per vivere, per arrivare alla generazione di oggi, che emigra all’estero per poter trovare lavoro e meritocrazia; la storia della terra che ha visto nascere le prime lotte contadine in Italia e che ha partorito la prima zona libera durante la Resistenza; una terra dapprima furente e poi addormentata, dimenticata e pietrificata nei suoi borghi medioevali e nei suoi ulivi per quarant’anni, che all’improvviso si sveglia e si ritrova sola, senza i suoi “figli migliori” andati all’estero, minacciata da milioni di metri cubi di cemento, discariche d’amianto e arresti di camorristi.

Quella Sabina che diede ben due re a Roma, non s’accorge d’un secondo ratto: perché oggi non vogliono donne, ma la sua propria terra, per saziare una città che dopo migliaia di anni, vuole di nuovo espandersi.

La direzione artistica della manifestazione è a cura del Teatro delle Condizioni Avverse (Officina Culturale della Bassa Sabina), con il patrocinio del Comune di Poggio Mirteto, della Regione Lazio (Assessorato alla Cultura, Arte e Sport) e della Provincia di Rieti (Assessorato alle Politiche Giovanili); e ovviamente con la partecipazione del Sistema Bibliotecario della Bassa Sabina e della futura Biblioteca Comunale “Giuseppe Impastato” di Poggio Mirteto con la collaborazione di: Centro Siciliano di Documentazione Peppino Impastato, Associazione Libera contro le mafie, Associazione Sabina Futura, Legambiente Bassa Sabina, S.I.L.P. – C.G.I.L. – Sindacato Italiano Lavoratori Polizia, ARTEr.i.e. – Rassegna di Ipotesi Espressive, Associazione Post Tribu'.

TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO GRATUITO.

Per info: Teatro delle Condizioni Avverse (0765 680564 – 328 1125107 – info@condizioniavverse.org – www.condizioniavverse.org)

SABATO 29 GENNAIO

h 21.00 - Biblioteca Comunale e Sala Farnese di Poggio Mirteto, piazza Mario Dottori

Presentazione del libro “La colata. Il partito del cemento che sta cancellando l’Italia e il suo futuro”

Di Garibaldi, Massari, Preve, Salvaggiulo, Sansa. Chiarelettere, 2010.

Intervengono:

Andrea Garibaldi (co-autore del libro)

Paolo Campanelli (Associazione Sabina Futura)

Relatore:

Guido Accascina (Ingegnere)

L’Italia è uno dei paesi più belli al mondo. Ha la maggiore concentrazione di beni culturali e centri storici, le più famose città d’arte. Tutto questo è la nostra ricchezza. Rischiamo di perderla, per sempre.

Il partito del cemento avanza e non lo ferma più nessuno. Dal nord al sud la febbre del mattone coinvolge banchieri, cardinali, sindaci, deputati di destra e di sinistra. Tutti vogliono guadagnarci, a partire dai Comuni.

Così la ricchezza degli italiani vola via. Pensate che tra il 1990 e il 2005 sono stati divorati 3,5 milioni di ettari, cioè una regione più grande di Lazio e Abruzzo messi insieme (la Liguria tra il 1990 e il 2005 si è mangiata quasi la metà del territorio ancora libero!). Il tutto a un ritmo di 244.000 ettari all’anno (in Germania 11.000 all’anno).

Ciò nonostante troppi italiani sono senza casa perché mancano gli alloggi “sociali” (solo il 4 per cento sul totale contro il 18 per cento della Francia, il 21 per cento del Regno Unito). Intanto 5500 comuni su 8000 sono a rischio di dissesto idrogeologico. I soldi per il ponte di Messina ci sono, per le frane no.

Gli autori di questo libro sono andati a vedere l’Italia com'è e la raccontano con nomi e cognomi di affaristi, banchieri, cardinali, sindaci e deputati: la Sardegna di nuovo in mano agli speculatori, le Langhe trasformate in shopville, l’invasione di seconde case sulle Alpi (costruiscono persino sulla Marmolada!), il Brenta violentato, gli affari della Chiesa nelle città liguri, le grandi operazioni di Ligresti e dei soliti noti a Milano, di Caltagirone e dei soliti noti a Roma, la storia triste di Bagnoli. Neanche Siena e Firenze vengono risparmiate. E ritorna la febbre da stadi e autodromi, nuove occasioni per ulteriori speculazioni.

Ma cosa gliene viene agli italiani di tutto questo? Meno male che non tutti abbassano la testa. Comitati di cittadini si stanno formando in Veneto, Toscana, a Milano, in tanti centri grandi e piccoli. La legge del 1986 che stabilisce le norme per danno ambientale è dalla loro. Per questo adesso molti la vogliono cambiare.

h 22.00 – Sala Farnese

Studio dello spettacolo “Come te posso amà. Dietrologie, speculazioni e mafie dell’umbilicus italiae”

Teatro delle Condizioni Avverse, con Andrea Maurizi e Valentina Piazza.

Musiche eseguite dal vivo dai “Grazie Mario”. Video: Raffaella Petroccione.

Come te posso amà è una storia d’amore per la propria terra; una storia che parte dai nostri nonni emigrati, che scelsero la Sabina per vivere, per arrivare alla generazione di oggi, che emigra all’estero per poter trovare lavoro e meritocrazia; la storia della terra che ha visto nascere le prime lotte contadine in Italia e che ha partorito la prima zona libera durante la Resistenza; una terra dapprima furente e poi addormentata, dimenticata e pietrificata nei suoi borghi medioevali e nei suoi ulivi per quarant’anni, che all’improvviso si sveglia e si ritrova sola, senza i suoi “figli migliori” andati all’estero, minacciata da milioni di metri cubi di cemento, discariche d’amianto e arresti di camorristi.

Quella Sabina che diede ben due re a Roma, non s’accorge d’un secondo ratto: perché oggi non vogliono donne, ma la sua propria terra, per saziare una città che dopo migliaia di anni, vuole di nuovo espandersi.