30 ottobre ‐ ore 21.00 Toffia
Rassegna
4 SPETTACOLI PER UN TEATRO
AKR Collettivo (Roma)
PRIMA REGOLA: NON ESSERE SALVATA____burning antigone
PROGETTO DI RICERCA INTORNO ALLA TRAGEDIA
con Maria Laura De Bardi e Aurora Kellermann
Drammaturgia e Regia: AKRteatro
Proiezioni live e disegno luci: Domenico Catano
Musiche: Akoros Riccardo Cocozza e Domenico Catano
Macchinista: Ovidio Cornel Bugu
Hanno collaborato Fabio Massi e Valentina Versino
Produzione AKR 2010 in collaborazione con TeatroForte
Un’indagine frammentaria, un’ipotesi sognata. Una drammaturgia del segreto che si srotola attraverso “la casuale rivelazione di ciò che è nascosto e la sua comunicazione” come direbbe Kierkegaard. Si parte così, da una certa vaghezza: di questa Antigone ognuno potrà farsi l’immagine che vorrà, anche se si tratta della celeberrima figura che deriva dalla vecchia tragedia. La storia di una fragile eroina, volubile e coraggiosa, è qui riscritta e inserita negli schemi sintetici e parziali di un canovaccio, di uno schizzo drammatico, con il quale s’intende delineare una dimensione possibile del tragico nella contemporaneità. Un quadro che, persa l’antitetica dimensione data dalla legge di Creonte, risulta sostanzialmente intimo, affettivo e assolutamente interiorizzato.
Una composizione accennata, fragile e inorganica, incapsula l’indicibile segreto di Antigone e di sua sorella Ismene. Una fiamma che divampa improvvisa e arde alta e intensa fino al cielo: la natura di Antigone è questa. Il suo destino è tutto proiettato in avanti:
Antigone non guarda mai al passato, ma è il desiderio a guidare e ispirare le sue scelte. Ismene al contrario si fa acqua, scegliere di continuare a vivere, a scorrere, dolorosamente a ricordare. La scelta nella dimensione delle sue opposte possibilità è il centro di questa nostra tragedia: Eteocle e Polinice, poi Antigone e Creonte e Polinice, infine, una volta per tutte, Antigone e Ismene.
Scopriamo un'Antigone che non interagisce di fatto con alcun personaggio, tranne che con gli spettri interiorizzati che la
accompagnano lungo la storia. Troviamo un'Ismene che altro non può fare che evocare il fantasma della sorella e rivivere, ancora rivivere, la follia della loro tragedia. È qui che sentiamo la necessità di dare a queste due mitiche figure un corpo, fatto di carne ed ossa, fatto di pene, dolore, ripensamenti e indecisioni. E in questo scopriamo la grandezza di due sorelle e la loro unicità nell’andare incontro e di accompagnare alla morte. Perché non solo si può scegliere la morte, ma si può scegliere anche di quale
morte morire. E la morte stessa può divenire atto d’amore. Per PRIMA REGOLA: NON ESSERE SALVATA burning antigone
abbiamo utilizzato come materiale di lavoro testi di Sofocle, di Anouilh, di Brecht, della Yourcenar e di Angelopoulos, ma anche
testi originali di AKR e canzoni dei BON.NOT