Sabato 12 dicembre 2009, ore 19.00 Toffia (RI)
Teatro del Complesso di San Bernardino
Piazza Lauretana, 3
La strada Bianca storie e testimonianze degli abitanti dei Paesi del Lazio
Compagnia Settimo Cielo
Con: Fausta Rota, Eclario Barone, Rocco Franco, Matteo Rinaldi e Anna Rita Tola.
Elaborazioni sonore: Silvestro Pontani
Testo e regia: Gloria Sapio e Maurizio Repetto
A cura di Teatro diretto da Gloria Sapio e Maurizio Repetto
Si conclude “4Spettacoli (per un Teatro)”, la fortunata rassegna proposta dal Centro Culturale “33officinacreativa” nell’ambito del progetto regionale dell’Officina Culturale della Bassa Sabina curato dal Teatro delle Condizioni Avverse di Poggio Mirteto (RI).
L’ultimo appuntamento è per sabato 12 dicembre, alle ore 19, presso il Teatro del Complesso di San Bernardino, in Piazza Lauretana n. 3 a Toffia (RI).
Protagonista della serata sarà La Compagnia del Settimo Cielo con lo spettacolo teatrale “La Strada Bianca”, un testo sviluppato intorno ai racconti degli anziani della Valle dell’Aniene.
La rappresentazione nasce da un progetto (Medaniene giovani – ad oriente di Roma – la casa del tè) realizzato con il contributo della Regione Lazio, dell’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio (A.T.C.L.) e dell’Unione dei Comuni del Medaniene.
Nel corso di vari laboratori (racconto, tecnica teatrale, elaborazione drammaturgica, ricerca musicale), le memorie degli anziani della Valle dell’Aniene si sono trasformate in uno spettacolo.
La strada bianca è un racconto a più voci: la narrazione della storia di Lucia, bambina prima e giovane donna poi, che si intreccia a quella di altri personaggi: Gino, il vicino di casa, Don Ciro, parroco del paese, Bianca, proprietaria terriera, Cesco, maestro venuto di lontano attraversando un’Italia appena uscita dalla guerra.
In un arco di tempo che va dagli anni ’30 alla fine degli anni ’60, attraverso il vissuto di questo nucleo di persone, abitanti di un paese al confine tra Lazio e Abruzzo, si registra il passaggio dalla società contadina a quella post-industriale.
“Il procedimento che abbiamo adottato per comporlo è stato non di scrivere,ma di continuare a raccontare.
Poco a poco,anche grazie alla presenza degli attori che hanno partecipato ad alcune sessioni di lavoro,sono nati i personaggi, gli intrecci. “La strada bianca” è quindi un lungo racconto a più voci.
Il dialetto, anzi i dialetti utilizzati - tranne il triestino del maestro Cesco - sono invenzione,nel senso che non rispecchiano un dialetto particolare della zona, ma li ricordano per assonanze o espressioni idiomatiche,così come il campano “sui generis”di Don Ciro. A proposito di Cesco,a questo personaggio è legato un fatto curioso. Parlando con il nostro maestro e amico, il regista Francesco
Macedonio, dell’attività nell’Aniene,abbiamo scoperto che il suo primo incarico nel dopoguerra, quando aveva 19 anni e faceva l’insegnante di scuola elementare, era stato proprio a Vallinfreda. Da questa coincidenza,l’idea di inserire il punto di vista esterno di un personaggio che viene da luoghi diversi e lontani.
In un’estensione “telefonica”del laboratorio, Francesco ha raccontato di Cesco,
aggiungendo un nuovo tassello alla nostra storia.”
Ingresso gratuito e, a seguire, possibilità di cena a sottoscrizione libera.