Altri eventi, Quando scorre: l’acqua brucia la storia Toffia (RI), sabato 14 novembre, ore 19.00


<strong>Quando scorre: l’acqua brucia la storia

Toffia (RI), sabato 14 novembre, ore 19.00

Teatro del Complesso di San Bernardino

Piazza Lauretana, 3

Prosegue “4Spettacoli (per un Teatro)”, rassegna proposta dal Centro Culturale “33officinacreativa” nell’ambito del progetto regionale dell’Officina Culturale della Bassa Sabina curato dal Teatro delle Condizioni Avverse di Poggio Mirteto (RI).

Il prossimo appuntamento è per sabato 14 novembre, alle ore 19, presso il Teatro del Complesso di San Bernardino, in Piazza Lauretana n. 3 a Toffia (RI).

Protagonista della serata sarà il Farfa e la Valle che dal fiume prende il nome.

laria Mazzeo, Stefano Mariantoni, Stefano Annovazzi, Graziano Lanzidei, Tiziana Datti e Nadia Lisanti, sono i nomi dei sei scrittori che, ospiti per alcuni giorni dei comuni di Castelnuovo di Farfa, Fara Sabina (Farfa), Frasso, Nazzano, Montopoli Sabina e Salisano hanno prodotto altrettanti racconti inediti ispirandosi alle acque del torrente e alle tradizioni del luogo.

Durante la serata gli attori del Teatro delle Condizioni Avverse daranno voce ai giovani autori leggendo ed interpretando i testi elaborati durante il soggiorno sabino.

Contemporaneamente scorreranno le immagini scattate da Francesco Galli, che, dalle foci dette “Le Capore” e fino al Tevere, ha documentato il corso del fiume nel volgere delle stagioni.

Tutto il materiale prodotto sarà pubblicato a fine progetto in un libro che servirà a valorizzare le bellezze naturalistiche della Bassa Sabina.

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e la rassegna proseguirà il 21 novembre con lo spettacolo “Sangue dal Naso [Scuola Diaz – Genova 2001]” di e con Andrea Maurizi, per concludersi il prossimo 12 dicembre con la rappresentazione “La strada bianca” della Compagnia Settimo Cielo.

Nella mia esperienza di lavoro mi sono accorto come, nonostante un territorio possa essere interpretato attraverso diverse prospettive e differenti discipline - economiche, naturalistiche, storiche, urbanistiche, antropologiche - che possono cercare dati e cogliere specifiche dinamiche, parlando di paesaggio e di luoghi l’attenzione si sofferma, quasi tacitamente, sulla visione, sullo spazio visibile, nel quale quei dati elaborati dalle scienze umane scolorano, scompaiono dietro la realtà delle cose. Perché abbiamo bisogno di paesaggi? Il paesaggio nasce dal sentimento per un luogo. Una comunità costruisce nel tempo storico il proprio territorio, trasformando lo spazio, riuscendo a tramutare i frutti della terra sia in merce che in cultura, vivendo i propri paesaggi con rinnovato stupore, comunicando e collegandosi ad altre collettività, riuscendo a costruire attraverso un antico sapere un sano rapporto con i propri luoghi. Paesaggi sono la campagna, le case, le strade, i luoghi di lavoro colti con quel sentimento attraverso cui la visione del tutto racconta la storia dei particolari. Effettuare una documentazione fotografica dei luoghi e dei paesaggi lungo l'alveo del fiume Farfa, significa dare origine a un racconto per immagini degli spazi vissuti e creati dalla comunità. Vuol dire, anche, costruire un archivio visivo per le prossime generazioni che avranno materiali di studio, tracce del nostro presente e dei luoghi nella loro lenta trasformazione. Questo progetto-archivio d’immagini è uno strumento sia per interpretare e raccontare il territorio nel 2008-2009, sia per tramandare ai cittadini di domani quanto è stato costruito, stratificato, disegnato oggi. L’occhio sensibile della fotografia traduce, com’è pratica e arte per gli attori, l’invisibile in visibile, osserva le segrete corrispondenze tra pieno e vuoto, tra suono e silenzio. Allora, quello che chiamiamo paesaggio tramuta la nostra percezione in emozione, allo stesso modo in cui un semplice ciottolo può diventare immagine.

- Francesco Galli -