Contemporanea09 ‘Fisis’
Della terra, dell’acqua, dell’aria, del fuoco
Prende il via sabato 8 agosto 2009 ad Amatrice presso il Centro Turistico Lo Scoiattolo la seconda edizione di ‘Contemporanea09’. La rassegna d’arte si apre con ‘Fisis’ un evento di live art in cui gli artisti realizzeranno nel corso della giornata le opere d’arte ispirate alla terra, all’acqua, all’aria, al fuoco; video, istallazioni, live percussion, street art.
Il progetto, a cura di Dino Del Vecchio e Barbara Pavan, promosso da Studio7.it, con il Patrocinio del Comune di Amatrice coinvolge undici artisti: ArteMad, Fabrizio Berardi, LuBott, Hisako Mori, Augusto Salati, Monica Scafati, Rakele Tombini con installazioni; Mario Masciarelli, videoart; Patricia Mallia, scultura; Cristian Giustini, live percussion e il gruppo True Type Crew, street art.
‘I modi virtuali utili ad esplorare dimensioni sintetiche, capaci di originali espressioni della creatività,’ scrive Dino Del Vecchio, ‘non sembrano tuttavia aggiornare quel ‘cantiere aperto’ funzionale ad un lavoro sull’arte la cui origine, magico-rituale, prolunga e innesta sulla dimensione ludico-antropologica, con l’ineludibile dominio della natura.
Questo è il campo d’azione. Ovvero ‘Fisis’ evento inaugurale della seconda edizione di ‘Contemporanea’ che vede un gruppo di artisti italiani con differenti linguaggi, riferimento attivo di idee la cui energia decisamente nelle varie modalità d’intervento, conduce ad una sorta di gioco visivo che permette di esaltare, con sottili contaminazioni/sostituzioni, elementi generativi della terra, dell’acqua, dell’aria. del fuoco.
Il progetto, che guarda la natura dei luoghi e su cui ogni singolo artista intravede relazioni e sconfinamenti estetici, conserva in se un senso etico per il connesso e altrettanto rilevante tema ambientale, diversificato sull’identità antropologica e naturalistica (da difendere) e sul dialogo fruttuoso con la storia il cui composto polimorfico, pensando ad un valore territoriale e geografico, nelle trame dei rapporti interculturali talora ancora da sondare e scavare.
Provvisori e dispersivi i lavori compaiono senza essere annunciati; sulle fronde di un albero o disposti su uno specchio d’acqua; spinti dal soffio del vento…, nell’aria e dall’energia della luce. Tale ‘misurazione’ creativa particolarmente duttile nelle installazioni, secondo rapporti di grandezza con i luoghi, l’elemento metaforico e simbolico inteso a voler coniugare l’arte con la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco.
Tali richiami magico-ancestrali contestualizzano gli interventi di ogni singolo artista, che si appropria di micro-porzioni di territorio con vere e proprie ‘intrusioni’, rappresentative di ricerca contemporanea e liberamente sul punto di saldatura con la storia le cui varianti amatriciane, multiforme e articolate, vere e proprie azioni situazionali portate al positivo naturale confronto, tra arte e natura.
Dunque una rappresentazione plastica del pensiero creativo riconosce aperture spirituali e cosmiche sul contingente oggettivo messaggio della contaminazione artistica il cui susseguente processo di svelamento porta ad identificare, con eterogenee manifestazioni simboliche, la Materia e i suoi elementi primari.’