Spettacoli, I Veber



Il prossimo week-end di Quartieri dell'Arte

L’ART WEEK END DI QUARTIERI DELL’ARTE CELEBRA IL GRANDE CECCO DEL CARAVAGGIO ATTRAVERSO LE ARTI PERFORMATIVE.

DAL 23 AL 25 OTTOBRE A PALAZZO GALLO DI BAGNAIA

23, 24 e 25 Ottobre 2020 a partire dalle 16.00

I VEBER

Un ciclo drammaturgico a cura di Gabriele Paupini (ALT QVM in collaborazione con QdA)

Jean Veber (1864 –1928) nacque a Parigi. Formatosi come pittore, divenne illustratore quando suo fratello Pierre lo esortò a entrare a far parte dello staff del quotidiano Gil Blas. Nel 1897, il suo disegno raffigurante Otto von Bismarck come un macellaio della sua stessa gente ha causato una grande controversia. Alcune delle sue caricature sono state pubblicate anche su L’Assiette au Beurre e Le Rire. Veber si arruolò volontario nella prima guerra mondiale all’età di cinquant’anni. Fu intossicato da gas velenosi e smobilitato nel corso del 1918.

Pierre Veber (Parigi 1869 – ivi 1942), divenne assai noto agli inizî del Novecento come autore di brillanti opere drammatiche, per lo più scritte in collaborazione con altri. Pubblicò anche romanzi e saggi, soprattutto di argomento teatrale.

(Biglietti € 2,00)

23 Ottobre 2020 a partire dalle ore 18.00 / 24 e 25 Ottobre 2020 a partire dalle 16.00

CECCO DEL CARAVAGGIO

di Gian Maria Cervo e Francesco Di Mauro

THE CECCO CYCLE Poesie di Albert Ostermaier

Cecco del Caravaggio si è sviluppato grazie a una scoperta fortuita e misteriosa, accompagnata da circostanze “junghiane” come dice uno degli autori, Gian Maria Cervo, verificatesi tra il Teatro Stalla Matteo Latino di Mattinata e il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo. Mentre Cervo si trovava in visita alla grotta del Santuario, infatti, in una pausa di riposo da una residenza drammaturgica e dopo aver parlato per 3 giorni di Caravaggio e del suo modello, assistente e compagno Cecco, scorse un graffito dalla datazione non chiaramente leggibile, inciso con grande maestria da un Francesco Boneri, bresciano. Francesco Boneri è il vero nome di Cecco del Caravaggio e sono ancora in corso delle ricerche per capire se il Francesco Boneri autore del bellissimo e artistico graffito possa essere un membro della famiglia a cui apparteneva Cecco, una famiglia storica di pittori e artisti visivi, attiva in Lombardia come minimo dal Cinquecento.

Dalle incredibili circostanze è nata una narrazione affascinante a cui hanno partecipato artisti noti e emergenti a livello nazionale e internazionale: tra questi Fausto Cabra, apprezzato giovane attore shakespeariano che ha aperto, nel ruolo di protagonista (Vindice) quest’anno, la scorsa stagione teatrale del Piccolo Teatro di Milano, ponendosi al centro dell’attesissima messa in scena del grande regista britannico Declan Donnellan; Federico Russo, giovanissimo attore protagonista delle serie della Disney Italia, assediato dalle teenager durante le fasi di sviluppo del progetto, Christin Vahl una delle più apprezzate scenografe e costumiste del teatro tedesco e internazionale.

Il progetto trova una sua prosecuzione con uno spettacolo ibrido tra museo, teatro e cinema a Bagnaia dove Cecco ha realizzato l’unico affresco della sua vita: THE CECCO CYCLE – Poesie di Albert Ostermaier

(Biglietti: € 2,50)

23 e 24 Ottobre ore 21.00, 25 Ottobre ore 20.30

I MORTI NON MUOIONO. UN AMICO DI UN AMICO È MIO AMICO

di Gianni Politi. Regia di Riccardo Festa (QdA con Urteatro e La Dramaturgie)

Un ricordo di Cecco del Caravaggio all’insegna del cool fun. La drammaturgia concepita da Gianni Politi “I morti non muoiono. Un amico di un mio amico è mio amico” si pone l’obiettivo di far riemergere la memoria di Cecco del Caravaggio in una modalità completamente innovativa e divertente. In collaborazione con la prestigiosa GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna) di Roma. Una performance in cui i fantasmi della pittura del passato si riappropriano del territorio, ironicamente intelligente, particolarmente adatta a un pubblico giovane ma ricca di densità culturale e riflessioni sull’arte in Italia.

Gianni Politi, autore e artista visivo è nato a Roma nel 1986. Ha esposto i suoi lavori in numerosi musei e istituzioni, tra cui Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Nomas Foundation di Roma, American Academy in Rome e Italian Cultural Council di Praga.

Riccardo Festa dopo essersi diplomato alla scuola Quelli di Grock prosegue la sua formazione in seminari tra i quali quelli di: Lella Heins, Serena Sinigaglia, Mamadou Djoume, Robero Lun e Danio Manfredini. Comincia quindi la sua carriera artistica in teatro, recitando nel 1999 in Edoardo II e Maybe, spettacoli diretti da Brunella Andreoli. Successivamente lavora nell’Amleto di Gaddo Bagnoli e con Wyn Johnes, della Guildhall School of Music and Drama di Londra, nella messinscena di Closer di Patrick Marber. Sempre in ambito teatrale a Orzinuovi, è regista e drammaturgo della Compagnia URTeatro. Appare in alcuni spot pubblicitari e fiction, tra le quali La squadra, Carabinieri 5, Un ciclone in famiglia 2, R.I.S. 2 – Delitti imperfetti, Terapia D’urgenza e Un posto al sole, in cui copre il ruolo del dottor Alberto Marotta. Esordisce al cinema nel 2006 con A casa nostra di Francesca Comencini.

(Biglietti € 10,00)