Spettacoli, Gli Ebrei sono matti



Per la Giornata della Memoria 1 Febbraio 2015 Montopoli Sabina (Ri)

L’Officina Culturale della Bassa Sabina e il Comune di Montopoli Sabina

per la commemorazione della Giornata della Memoria

DOMENICA 1 Febbraio ore 18:00

Biblioteca Comunale Angelo Vassallo

Montopoli Sabina (Rieti)

presentano lo spettacolo

Gli Ebrei sono matti

di Teatro Forsennato/Dario Aggioli

Premio Giovani Realtà del Teatro 2011

Premio Festival Anteprima 89 – edizione 2012

Menzione Speciale al Premio TUTTOTEATRO.COM

alle arti sceniche “Dante Cappelletti” 2010

con Dario Aggioli e Guglielmo Favilla

costumi e scene Arianna Pioppi, Medea Labate

maschere realizzate in gioventù da Julie Taymor

organizzazione Carla Damen

aiuto regia Eleonora Leone

ideato e diretto da Dario Aggioli

prodotto in collaborazione con Teatro SpazioZeroNove - La Riunione di Condominio - Teatro Td IX Tordinona

Spettacolo dedicato alla memoria del Prof. Ferruccio Di Cori.

Durante il ventennio fascista, Enrico viene ricoverato in un manicomio in una clinica vicino Torino, lontano dai suoi cari, dalla sua città e dai discorsi del Duce, da lui tanto amati.

Ferruccio ebreo livornese, laureato a Roma costretto a fuggire per l’ennesima volta, viene ricoverato in un manicomio vicino al confine, sotto un altro nome: Angelo. Il professore che dirige la casa di cura per insegnargli a comportarsi come un malato di mente, lo mette in stanza con Enrico, uno dei più innocui tra i degenti. Ferruccio per imparare ad essere un altro, si confronta con Enrico che non riesce ad essere più se stesso da tempo. Un matto vero fascista e un matto falso ebreo raccontano la tragedia delle leggi razziali attraverso la comicità della situazione.

Lo spettacolo si ispira ad un evento veramente accaduto: nella casa di cura per malattie mentali “Villa Turina Amione”, l’allora direttore, il professor Carlo Angela, padre del noto presentatore televisivo, offrì rifugio a numerosi antifascisti ed ebrei, confondendoli con i degenti.

Per raccontare la patologia di Enrico, un tipo di demenza romanzata con tratti autistici, verranno utilizzate alcune particolari maschere realizzate in gioventù da Julie Taymor, regista di Titus e di Frida.

Si ringraziano Marina Antonucci per la gentile concessione delle maschere utilizzate e Susan El Sawi per la gentile collaborazione. Inoltre un grande ringraziamento va ad Angelo Tantillo senza il quale non si sarebbe potuto realizzare lo spettacolo.

RICONOSCIMENTI

Il progetto ha vinto con il secondo studio il PREMIO GIOVANI REALTA’ DEL TEATRO 2011 con la seguente motivazione:

“Attraverso l’intreccio di storia e finzione, mimetismo e metafora, vernice comica e sottofondo tragico, “Gli ebrei sono matti” di Teatro Forsennato svela una situazione di ambiguità, collocata in spazi e tempi precisi (le leggi razziali del ’38).

A questo stimolo gli interpreti rispondono con efficacia ed aderenza fisica.

L’insieme lascia presagire un positivo e adeguato sviluppo drammaturgico e spettacolare.”

Il progetto ha vinto il “Premio Festival Anteprima 89 – edizione 2012? con la seguente motivazione:

“Per aver raccontato con grande intensità interpretativa una vicenda umana toccante, immersa nella stagione del buio della ragione umana, in sottile equilibrio tra i temi della pazzia individuale e della follia di massa, con stile essenziale e al tempo stesso ricercato, la compagnia TEATRO FORSENNATO con lo spettacolo GLI EBREI SONO MATTI”.

Il progetto ha ricevuto la la Menzione Speciale al Premio TUTTOTEATRO.COM alle artisceniche “Dante Cappelletti” 2010 con la seguente motivazione:

“Dedicato a una delle ferite non ancora cicatrizzate della coscienza civile italiana - quella delle vergognose leggi razziali – il progetto GLI EBREI SONO MATTI di Teatro Forsennato riesce senza pregiudizi a far riflettere, l’una nell’altra, due diversità: la condizione etnica e quella della follia, unite in un racconto che richiama le tematiche dei romanzi di Giorgio Bassani e al tempo stesso mostra una toccante prova d’attore e un efficace uso della maschera.”

L’ingresso allo spettacolo è gratuito