Spettacoli, Dora in Avanti



La vicenda in un immaginario cortile dei ricordi d'infanzia di Dora Kieslowsky

Nell'idea artistica di "DORA IN AVANTI" abbiamo voluto ambientare la vicenda in un immaginario cortile dei ricordi d'infanzia della nostra protagonista, Dora Kieslowsky.

Dora, in questo monologo teatrale "patafisico" e "interattivo", racconta di sé per parlare del mondo, in una altalena emotiva che va avanti e indietro nel tempo, sospesa com' è tra passato e presente.

In un'ora di spettacolo succedono così tante cose che a un certo punto ti sembra di conoscerla da sempre, quella donna un po' pazza e un po' disperata, perché in certi punti sembra che parli di te, che sveli quel tuo segreto mondo doloroso che ti porti dentro, al quale tu non daresti mai voce perché già ti fa male il solo pensarlo. Dora lo pronuncia in scena, tutto quel dolore, sconfitta eppure ancora piena di dignità, e forse pronunciandolo non salva solo se stessa, ma anche ognuno di noi.

Questo testo è un gioco. Un gioco serio, però. Come la vita vera. Dentro ci sono parole che si muovono in cerchi concentrici, con l'intento di creare un gorgo emotivo. Al centro di questo gorgo troviamo lei, Dora Kieslowsky, che è la protagonista di questa storia, ma ne è anche l'antagonista, come pure, ad un certo punto, ne diventa persino drammaturga e regista. Dora sta ferma, perché e la cosa che più le riesce meglio. Dora sta ferma eppure va avanti e indietro con la sua altalena, va avanti e indietro nel suo racconto. Forse non sa neppure cosa dire, ma lo dice bene. Usa una canzone come macchina del tempo, e con quella si aiuta a tornare nel passato, nel suo passato, proprio nel punto preciso in cui il suo mondo è precipitato. La sua inerzia sacrale nasce li, da una spinta mancata, che in qualche modo l'ha sconfitta e l'ha arresa, costringendo la sua esistenza in una specie di eterno fermo immagine. Ed è ancora li, la nostra piccola Dora. Ferma. Lo sguardo di bambina perso in tutto quel futuro che non sarebbe poi stata capace di viversi.

Dora ha fallito come figlia, come moglie, come madre. Dora non è altro che uno specchio: è la cartina di tornasole delle nostre sconfitte, la somma di tutti i nostri fallimenti. Perché dietro la dolorosa finzione della sua esistenza c'è una cosa che ci riguarda tutti da vicino: la vita vera.

Dora in Avanti

di Domenico Loddo

Regia di Christian Maria Parisi

con Silvana Luppino