luogo di svolgimento: Teatro Comunale F. RAMARINI Monterotondo
data manifestazione: LUNEDI 20 aprile 2015 ore 20
evento XXX FestivalCerase proiezione del 23° film in concorso
incontri con Autori/Attori, condotto da franco Montini
programma della serata
ore 20,00 proiezione del film N-CAPACE di Eleonora Danco
ore 22 per incontri con Autori/Attori l'Autrice/Attrice Eleonora Danco si incontrerà con il pubblico, presentata da Franco Montini
Film premiato da Ferzan Ozpetek (Presidente giuria), al Torino Film Festival 32.ma ed. diretto da Paolo Virzì. Il film è stato adottato da Nanni Moretti che è rimasto incantato da N-CAPACE opera prima di Eleonora Danco; attrice teatrale e autrice di testi teatrali prima di cimentarsi a scrivere e dirigere "cinema". Passato in spazi cinema cult come il Lumière di Bologna, lo spaziocinema di Milano e il Sacher di Nanni Moretti.
Approda al XXX FestivalCerase in un luogo familiare all'attrice/autrice il Teatro Comunale Ramarini di Monterotondo dopo aver ricevuto la consacrazaione dei criti cinematografici e del pubblico. Designato film della critica dal SNCCI, Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
32 TFF selezione ufficiale
vincitore della Menzione speciale della giuria e della Menzione speciale ai personaggi intervistati
designato Film della critica
N-CAPACE
Tutto è nato da un rifiuto, dal non voler soffrire per la morte della madre. La protagonista, Anima in pena, ha un conflitto con l’anziano padre e i luoghi della sua infanzia. In questo viaggio tra Terracina e Roma, nello struggimento che la sovrasta, si ferma a parlare con gli anziani e gli adolescenti. È attratta dalle loro facce, dalle voci, e li interroga. Due generazioni che hanno in comune il vuoto, la sospensione. Entrare nelle loro emozioni. La memoria e i ricordi: distruggerli o abbracciarli? Anima in pena è in attesa di avere il permesso dalla madre per fare il bagno al mare. È in attesa di buttarsi nella vita.
NOTE DI REGIA
Per la luce mi sono ispirata a De Chirico, a Giotto, a Buñuel e al surrealismo. Il rapporto con le immagini è stato una forte motivazione. […] Sono abituata in teatro a una luce ricreata, artificiale. Girando il film senza luci, non volevo correre il rischio di essere naturalistica. La luce doveva avere una dimensione sia di realtà sia di astrazione. Per questo ho deciso di girare senza filtro, come se a percepire fosse l’occhio e non il ragionamento.